Coop sociali Asl Na1, in arrivo 600 licenziamenti
11 Dicembre 2018Sempre per restare in “clima natalizio” un’altra tegola sui lavoratori della sanità del terzo settore che rischiano il benservito. Un problema gravissimo, come sottolinea Lorenzo Medici segretario Cisl-Fp, che riguarda l’intera regione.
Si apre un’altra crepa nella sanità campana con centinaia di addetti che stanno per perdere il lavoro e qualche migliaio che potrebbero subire la stessa sorte.
“È impensabile che alle porte del Natale 600 lavoratori del terzo settore riceveranno a casa la lettera di licenziamento. Ed è impensabile che si possa sospendere l’assistenza ai malati proprio nei giorni più delicati dell’anno”. Questa la denuncia del segretario regionale della Cisl-Fp Lorenzo Medici. Si tratta di uomini e donne che da anni prestano servizio per le cooperative sociali private dell’Asl Napoli1.
Ma la questione relativa al terzo settore riguarda tutta la Campania. La mobilitazione che dura da mesi e lo sciopero regionale che si è svolto ieri non è servito a scongiurare il peggio e adesso il loro futuro dipenderà da un incontro in Regione. La Cisl Fp, che da tempo segue la vertenza, ha sottolineato l’importanza delle cooperative sociali nel panorama del sistema sanitario regionale portando sul tavolo regionale i problemi che scaturiscono dalla mancata regolamentazione del Terzo Settore.
Le difficoltà per le cooperative sociali sono sorte nel momento in cui si è dato il via all’internalizzazione dei servizi.
“La professionalità di questi lavoratori viene messa a dura prova dai carichi di lavoro e dalla mancata programmazione delle risorse”. Ha spiegato Medici. “Queste persone hanno diritto ad un lavoro stabile perché negli anni hanno contribuito a raggiungere i livelli essenziali di assistenza del sistema sanitario regionale – ha spiegato il segretario regionale Cisl Fp – Non ci fermeremo qui. Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro in Regione per revocare urgentemente tutte le procedure di licenziamento in atto, non possiamo permettere questa ’emorragia’ di professionalità a discapito della continuità assistenziale di centinaia di persone non autosufficienti”. Dalla Regione, intanto, un segnale di apertura con l’impegno assunto a convocare, entro le prossime 72 ore, una riunione con le organizzazioni sindacali, i direttori generali delle Asl ed i rappresentanti della commissione lavoro della Regione.