Coronavirus, adesso è “coprifuoco”

Coronavirus, adesso è “coprifuoco”

8 Marzo 2020 0 Di Antonio Magliulo

È bastato che trapelassero i contenuti del decreto governativo che poi è stato varato in serata (blocco della Lombardia e di 14 province) per scatenare il “si salvi hi può”.

 

Una reazione emotiva, ma irrazionale e pericolosa, quella che ieri sera ha spinto centinaia di persone a prendere, letteralmente, d’assalto le stazioni ferroviarie di Milano. Un fuggi, fuggi dettato da una paura incontrollata che spegne la ragione e finisce col generare mostri. Un istinto di conservazione male applicato, oltretutto inutile anche per chi pensa di ricavare un vantaggio dal proprio atteggiamento indisciplinato ed antisociale.

Per la verità, gli schemi etici della cara societas, così immaginati alla nascita delle nazioni democratiche occidentali, erano già saltati da un pezzo, nel silenzio assordante dei più. Oggi, l’epidemia virale celebra solo il funerale di un decesso che si è consumato da diversi decenni. Il Coronavirus, in questo particolare aspetto della penosa vicenda, è neutrale. Ha solo contribuito, in maniera determinante, a portare a galla tutta la feccia di una comunità corrotta e corruttibile che vive all’insegna del più insano egoismo.

Ora, di fronte ad una tragedia, sanitaria ed umana, appare del tutto evidente che gli appelli alla responsabilità, da soli, non bastano se non accompagnati da deterrenti più stringenti ed in grado di spingere i “riottosi fai-da-te” verso comportamenti meno rischiosi per sé stessi e per la comunità. Alternative non ne esistono. Anche a costo di contingentare, per il tempo necessario, i principi della normale convivenza democratica.