Coronavirus, anche i vigilantes in prima linea
30 Marzo 2020A qualcuno sfugge, ma insieme alle categorie supercitate, anche a giusta ragione, vengono “dimenticate” le 70mila guardie giurate che condividono le stesse situazioni di rischio.
Abbiamo letto e ascoltato tg a livello nazionale con la stampa si è soffermata sulle condizioni lavorative di medici, infermieri, operatori socio sanitari, operatori del 118, forze dell’ordine, operatori ecologici, ditte di pulizia. La stessa stampa dimentica però di fare riferimento anche ad una categoria composta da oltre 70 mila unità. Uomini e donne che quotidianamente, come sempre con spirito di sacrificio e senso del dovere, combattono in prima linea contro il Coronavirus 2019-nCoV, non solo nei pronto soccorso, ma in tutti i luoghi dove è richiesta sicurezza.
“Pochi giorni fa abbiamo avuto i nostri primi morti per il covid-19, tra cui una guardia giurata giovanissima di 33 anni appena, eppure ha ottenuto solo un piccolo trafiletto su un giornale locale – denuncia Giuseppe Alviti ( in foto ) – ed allora è proprio il caso di dire che davvero non ci siamo, perché non esistono vittime del dovere di serie A e vittime del dovere di seri B”. “Fermo restando – continua Giuseppe Alviti – che i veri Eroi sono sempre ricordati solo a morte avvenuta, storia docet”.
“Nella speranza di una gratitudine che non è mai di questo mondo, come soleva dire Padre Pio – conclude il leader del Sindacato delle guardie particolari giurate – l’associazione nazionale esprime un sentito ringraziamento a tutte la guardie particolari giurate impegnate sul territorio”.