Coronavirus e bugie
31 Gennaio 2020Magari ha pesato anche la volontà di non creare eccessivi allarmismi, ma il governo dell’epidemia virale che sta spaventando il mondo, soprattutto nella fase iniziale, è stato pessimo.
Ci sono stati errori clamorosi nella gestione della minaccia Coronavirus. Il primo, assolutamente terrificante, è dato dalla reticenza con cui il regime cinese ha affrontato l’emergenza. Non tanto sul piano sanitario, laddove medici e scienziati hanno messo in piedi risposte adeguate sul piano delle contromisure necessarie per arginare l’epidemia e, per l’aspetto scientifico, identificando rapidamente il genoma del virus. L’errore grave nasce, invece, dalla “gestione politica” e comunicazionale della vicenda.
In tempi di economia globale e di distanze planetarie che si accorciano, grazie ai collegamenti aerei, un’epidemia potenzialmente mortale non può rappresentare un fatto interno di una singola nazione. La sua gestione richiede uno sforzo comune che coinvolge tutti i paesi del mondo. Uno sforzo che, per risultare efficace, deve partire da una conoscenza reale del problema e non “edulcorata” attraverso i filtri di una censura ottusa e dannosa. In campo sanitario, la differenza fra una notizia distorta ed una notizia reale può rappresentare lo spartiacque fra un’epidemia ed una pandemia.
Da errore nasce errore, perché sulla base delle notizie diffuse, ed addomesticate, dalle autorità del “celeste impero”, per diversi giorni, anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha diramato note che, sottostimando il problema, hanno fatto riferimento ad un rischio moderato di diffusione planetaria della malattia virale. Salvo poi un tardivo pentimento, accompagnato dall’ammissione della svista, che ha portato ad ammettere che di “emergenza sanitaria globale” si tratta. Meglio tardi.
Un’ultima considerazione. In tutto il mono, la forbice che divide Governi e governati, indipendentemente dalle forme che assumono le istituzioni (democratiche o autoritarie) si va allargando sempre di più. Ne consegue, tra l’altro, un aumento esponenziale della pattuglia dei “complottisti a tutti i costi” che, però, traggono alimento proprio nelle conduzioni anomale di certi processi. E questo vale ancora di più quando si tratta di “malgoverno” del bene supremo della salute.