Coronavirus, un progetto per la sanificazione degli studi medici
8 Aprile 2020Società italiana di medicina generale, parte il progetto “Safe Zone”. L’obiettivo è quello di sanificare oltre 100 studi medici in 100 giorni nelle aree più critiche.
L’emergenza Covid-19 non è affatto terminata ed è necessario prendere adeguate misure che evitino una ripresa dei contagi e consentano un graduale ritorno alla normalità. Proprio in quest’ottica si colloca il Progetto “Safe Zone”, un processo che prevede la sanificazione di oltre 100 ambulatori in circa 100 giorni, nato su iniziativa della Simg – Società italiana di medicina generale e delle cure primarie e interamente realizzato grazie al supporto di GlaxoSmithKline SpA. Un’azione territoriale mirata e volta a restituire serenità e fiducia nelle zone maggiormente colpite dal virus nell’ultimo mese, laddove sono stati registrati migliaia di casi e centinaia di decessi.
“Abbiamo pensato questa iniziativa perché tra gli aspetti critici che interessavano i medici di medicina generale emergeva non solo la necessità di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, tute, guanti, ma anche un intervento che rendesse frequentabili gli stessi studi – sottolinea il professor Claudio Cricelli, presidente Simg – senza un’adeguata sanificazione degli ambienti, non è possibile esercitare la nostra funzione e siamo costretti a limitare l’accesso solo ai casi più gravi, senza peraltro che vengano azzerati i rischi di contagio in un contesto così delicato. Non si tratta infatti solo di un problema di pulizia e di igiene, ma è un punto fondamentale per la sicurezza degli operatori sanitari, dei loro collaboratori e dei pazienti stessi. Grazie alla sanificazione potremo ricominciare a svolgere in serenità il nostro lavoro e produrremo un impatto psicologico positivo sulla popolazione, in quanto oggi si prova timore nell’accedere agli studi medici, abitualmente invece intesi come luoghi familiari”.
Il progetto “Safe Zone” permetterà di raggiungere oltre un centinaio tra gli ambulatori di medicina generale sul territorio nazionale fornendo a tutti tre strumenti fondamentali: due processi di sanificazione che riguarderanno sia i locali dell’ambulatorio che la sala di attesa tramite generatori di ozono per la sanificazione professionale certificati EuOTA (European Ozone Trade Association); un kit informativo sulle norme igieniche e di sicurezza da utilizzare per evitare la diffusione di virus e sulla prevenzione di infezioni; l’erogazione di un corso di formazione a distanza per tutte le Professioni Sanitarie su pazienti con patologie respiratorie croniche e sintomi da Covid-19.
Le aree interessate sono disseminate su gran parte del territorio nazionale: si va dalla Lombardia (nelle province di Bergamo e Lodi), poi Emilia-Romagna (Piacenza e Parma), Veneto (Padova, Venezia, Verona), Piemonte (Asti), Liguria con la provincia di Savona, il Lazio con Roma, Puglia con l’area di Foggia e la Calabria con Rende, nel cosentino.
“I 100 giorni in cui è previsto il processo di sanificazione permettono di coprire un arco temporale previsto come critico, arrivando fino all’inizio della stagione estiva – spiega Cricelli – inoltre, in questa fase iniziale saranno coinvolti una parte dei centri, ma l’ottimale è arrivare a sanificare tutti i 60mila studi dei Mmg presenti nel nostro Paese. Tutti i cittadini italiani devono essere sicuri della non contagiosità dell’ambiente. Il progetto di sanificazione, infatti, prevede due fasi: la sanificazione dell’ambulatorio stesso dove il medico entra a contatto col paziente, ma anche la sala di attesa, luogo di transito inevitabile e dove si verificano rischi significativi. In queste settimane, tantissimi medici hanno contratto il virus e in diverse decine hanno perso la vita. A questi vanno aggiunti gli altri operatori sanitari e chi si occupa di mansioni di segreteria o di amministrazione negli studi medici oltre che tutti i parenti stretti di queste figure. Una tutela della salute di queste categorie si configura dunque come imprescindibile”.
La sanificazione mediante l’ozono elimina gli agenti patogeni causa di malattie e infezioni (virus e batteri, poi acari, muffe, protozoi e ogni altra particella potenzialmente nociva) e rigenera l’aria dell’ambulatorio medico. Secondo l’Oms l’ozono è il gas disinfettante più efficace contro tutti i tipi di microrganismi. Pertanto, il suo uso per la disinfezione dell’aria e delle superfici è consigliabile rispetto all’utilizzo di altre sostanze, per la sua efficacia e per la sua rapida decomposizione poiché non lascia residui.
“L’ozono è la sostanza che più di ogni altra può garantire una sanificazione completa e ridurre i rischi di un contagio – sottolinea il dottor Marco Borderi, dirigente medico dell’Unità operativa di malattie infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna, Policlinico Sant’Orsola-Malpighi – gli studi pubblicati in queste settimane attestano che il virus può resistere sulle superfici per diverse ore, durante le quali può continuare ad essere contagioso. Gli effetti della sanificazione con ozono durano circa 20 giorni, un lasso di tempo utile a fornire buone garanzie di protezione verso eventuali accessi durante il periodo di incubazione del virus, specie nella fase finale, nel caso di una forma pauci-sintomatica o durante il successivo periodo in cui la diffusione è ancora possibile. Inoltre, bisogna tenere presente che il picco che stiamo attraversando è in realtà un plateau, un processo molto graduale, che porterà verso una lenta discesa della curva nell’arco di alcune settimane: questo rappresenta un motivo in più per attribuire importanza alla durata di 3 settimane della sanificazione”.
“Credo che tra i compiti di una grande azienda come la nostra – spiega Cristiano Costanzo, VP Primary Care di Gsk – non ci sia solo quello di studiare e mettere a disposizione della classe medica e dei pazienti farmaci sempre più innovativi. Sostenere e dare il proprio contributo per il benessere della comunità è una delle priorità di Gsk, che si declina in diverse progettualità, a prescindere dalle emergenze come è l’attuale. Da sempre abbiamo quest’attenzione e ci è quindi sembrato oltremodo doveroso rispondere alla proposta di Simg. Non sta a me sottolineare quanto sia importante avere un ambiente sanificato, soprattutto un ambulatorio medico, dove afferiscono persone fragili, che avrebbero bisogno di essere salvaguardate già in una situazione normale. I medici di famiglia sono i nostri compagni di viaggio, gli amici che frequentiamo nel quotidiano, con i quali e grazie ai quali curiamo le persone. Con questo progetto facciamo la nostra parte di prenderci cura delle persone”.