Corte di Appello di Napoli, Enrico Coscioni condannato a due anni di reclusione
23 Settembre 2021La seconda sezione della Corte di Appello di Napoli – presidente Grassi – ha condannato il medico salernitano Enrico Coscioni a due anni di reclusione (pena sospesa) per violenza privata tentata e continuata, aggravata dall’abuso di potere.
Per l’ex consigliere del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sostituto procuratore generale Maria Di Addea aveva chiesto una condanna a quattro anni, per tentata concussione e, in subordine, la riqualificazione del reato in tentata violenza privata che è stato riconosciuto sussistente dai giudici di secondo grado.
I fatti contestati risalgono al 2015, quando Coscioni avrebbe fatto pressioni su tre commissari (Salvatore Panaro dell’Asl Na 3 Sud, Agnese Iovino dell’Asl Na 2 Nord e Patrizia Caputo, del Cardarelli) perché lasciassero il posto a persone vicine al nuovo presidente della Regione. L’inchiesta era stata avviata in seguito a un esposto presentato da Panaro, al quale Coscioni avrebbe detto: “Fra tre giorni ti mandiamo via, nessuno ti vuole, i sindaci non ti vogliono, nemmeno Casillo, tu devi andare via” .
In primo grado venne assolto, nel dicembre 2018, con la formula “il fatto non sussiste”, dal collegio C della IV sezione penale del Tribunale di Napoli, con un verdetto emesso nel dicembre 2018. La Procura, però, impugnò la sentenza e presentò ricorso in Appello.
Coscioni risulta anche coinvolto nell’inchiesta sugli appalti dell’emergenza Covid. Qui la Procura indaga sulle convenzioni di Ebris, fondazione salernitana nel cui consiglio di amministrazione siede il cardiochirurgo presidente dell’Agenas, l’Agenzia nazionale incaricata di valutare l’efficienza dei sistemi sanitari regionali. Coscioni è tra i quindici indagati per i quali la Procura ha chiesto la proroga delle indagini.