“Costa d’Amalfi”, l’aeroporto della discordia
3 Marzo 2019Le Associazioni ambientaliste: “I sindaci dovrebbero tutelare la salute della gente non fare cortei per costruire criticità ambientali “.
Nel rapporto ambientale sull’ aviazione europea del 2019 l’Easa (Europian Union Aviation Safety Agency ) ha scritto chiaramente che l’esposizione a lungo termine al rumore aereo provoca numerosi problemi di salute, quali ischemia cardiaca, disturbi del sonno, fastidio e deterioramento cognitivo. Ha stabilito che Il disturbo riportato dai soggetti esposti ad un determinato livello di rumore aereo è risultato superiore rispetto a quello causato da altri mezzi di trasporto. Inoltre secondo stime attendibili la maggior parte degli inquinanti emessi dalle attività dell’aviazione influenza la qualità dell’aria con conseguenti effetti sulla salute, anche se le lacune conoscitive permangono come l’impatto di particelle ultrafini. (Si tratta di studi analoghi a quelli che il mio gruppo ha effettuato e pubblicato negli ultimi mesi ndr)
Bisogna prendere atto e coscienza che un aeroporto per la presenza di inquinanti dovuti direttamente agli aerei che sono veicoli a motore e alla gestione di tutto l’aeroporto, è una criticità ambientale grave, non trascurabile. Quello che sta accadendo a Pontecagnano è un fatto gravissimo. Non solo il livello di percezione del pericolo non è giunto alla popolazione perché si è scritto per troppo tempo che si trattava “di semplice allungamento della pista” ma si è evitato di fare comprendere quanto fosse grande l’opera.
Sul territorio saranno notevolissime le ripercussioni, sia sulla salute della gente ed è certo questo dato in quanto già a progetto si prevede il 20% di peggioramento della qualità dell’aria, che sui terreni e prodotti agricoli e caseari che risentiranno della ricaduta di inquinanti persistenti entro i 10-20 km. Inoltre, ed è bene raccontarlo, il progetto dell’aeroporto Costa D’Amalfi ha avuto approvazione dal ministero per circa 500.000 passeggeri a 10 anni , quindi nulla a che vedere con i milioni di cui si parla e con il famoso “ piano industriale e accordi vari“. Nella mia posizione di scienza e di autore sia delle osservazioni ai master plan aeroporti in Italia che delle relazioni ambiente-patologie presso il Tar e di lavori scientifici sull’argomento inquinanti, non posso che sottolineare l’evidente carenza di informazione sia dei giornalisti, che della politica locale e anche in parte Nazionale. Si evita accuratamente di rendere noto che, proprio i cittadini riuniti, hanno impugnato entrambi i decreti (Via e compatibilità urbanistica al Mit e si è in attesa della fissazione dell’udienza). Il problema aeroporti è un problema molto serio per le popolazioni, nulla di diverso da altre criticità ambientali gli stessi medici per l’ambiente si sono schierati apertamente contro le criticità aeroportuali, il problema esiste davvero non è un gioco.
A Firenze e non solo, M5s ha fatto battaglia per anni, inspiegabilmente forse per incompetenza nella materia ambientale o solo confusione e non coordinamento tra loro, stanno perorando la costruzione dell’aeroporto a Salerno, dimenticando proprio qui la loro quinta stella che è l’ambiente. Non mi pare coerente andare contro una fonderia Pisano per non inquinare Salerno e contro un impianto a biomasse a Paestum per non inquinare Albanella e Paestum e poi schierarsi pro aeroporto e inquinare la piana del Sele e Pontecagnano Bellizzi.
Si resta basiti di fronte a certo “negazionismo” scientifico. La scienza si confuta nelle sedi opportune non si deride o si nega. Forse molti amano riderci sopra? Invece è solo scienza e basterebbe documentarsi. La politica ha il dovere di ascoltare la scienza e indirizzare bene le proprie scelte, inutile poi piangere. A tal proposito, le minacce al ministro Toninelli del Governatore De Luca di fare “ una manifestazione a Roma con i sindaci se non si mette il timbro per fare l’opera “ è inopportuna perché i sindaci devono , e ribadisco devono “ salvaguardare la salute e il benessere dei cittadini e non fare le sfilate per costruire opere che poi diventano come l’Ilva di Taranto o altro.
Basterebbe a volte solo raccontare le cose e i fatti alla gente, non sparare sui media titoli altisonanti evitando di raccontare “ cosa davvero sta accadendo e cosa si vuole fare a Pontecagnano “.
*Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Oncologica