Covid-19, chi è più protetto dalla re-infezione
6 Febbraio 2023L’Intersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria ha incontrato il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Un confronto positivo durante il quale, come richiesto dai sindacati, è stata decisa l’istituzione di “un tavolo tecnico ufficiale permanente al fine di ripristinare le relazioni sindacali, con il compito di analizzare e trovare soluzioni ai tanti e complessi problemi del nostro sistema sanitario la cui ripresa – ribadisce l’Intersindacale – non può essere affidata all’anacronistico mantenimento in servizio fino a 72 anni dei medici, dirigenti sanitari e veterinari: una soluzione peraltro inutile che bloccherebbe ulteriormente l’ingresso e le carriere dei sanitari più giovani”.
In una nota le sigle rappresentate dall’Intersindacale – Anaao Assomed; Cimo-Fesmed (Anpo-Ascoti, Cimo, Cimop, Fesmed); Aaroi-Emac; Fassid (Aipac, Aupi, Simet, Sinafo, Snr); Fp Cgil medici e dirigenti Ssn; Fvm Federazione veterinari e medici; Cisl medici – esprimono “soddisfazione per gli impegni assunti dal ministro”, sui quali “vigileremo”, assicurano.
“Abbiamo convenuto sulla stretta necessità di riformare il Dm 70, strumento ormai obsoleto – riporta l’Intersindacale – di abbattere la tagliola del tetto di spesa all’assunzione di personale, di rivedere i fabbisogni appena pubblicati, di una riforma del sistema formativo nella direzione dell’introduzione di un contratto di formazione lavoro e in particolare, vista l’apertura della contrattazione, sulla necessità di trovare nel bilancio nazionale risorse extracontrattuali per restituire dignità al ruolo dei dirigenti medici, sanitari e veterinari. Occorre inoltre andare avanti con la modifica del decreto 113/2020 sulle aggressioni al personale, che richiede l’attribuzione della funzione di pubblico ufficiale al medico e l’obbligo dell’azienda presso la quale lavorano i sanitari vittime di aggressioni e intimidazioni di costituirsi parte civile e di sostenere le spese legali del sanitario”. Per quanto riguarda il rinnovo del contratto di lavoro, “il primo passo è verso una collaborazione in termini di esigibilità della norma e del miglioramento delle condizioni di lavoro”.
“La strada non è priva di ostacoli, principalmente burocratici e culturali – commenta l’Intersindacale – ma occorre una forte innovazione del rapporto di lavoro di categorie professionali che sono assediate dal mercato privato pronto a sottrarne le abilità sanitarie per potenziare la sanità privata e convenzionata accreditata”.
“Fino a quando però esiste la voglia di contribuire a salvare il Servizio sanitario nazionale – concludono i sindacati – noi saremo disponibili al confronto e alla sintesi condivisa”.