Covid-19, la pandemia ha ritardato lo sviluppo nei bambini nella prima infanzia
25 Luglio 2023Da uno studio su JAMA Pediatrics emerge un’associazione tra pandemia COVID-19 e ritardato sviluppo infantile.
«Il ritardo, evidente all’età di 5 anni ma non a 3, è peggiorato durante il periodo pandemico indipendentemente dall’età» puntualizza il primo firmatario dell’articolo Koryu Sato del Dipartimento di epidemiologia sociale dell’Università di Kyoto (Giappone), spiegando che la pandemia di COVID-19 ha colpito molti aspetti fondamentali nello sviluppo del bambino come le relazioni familiari e la frequenza all’asilo nido, aumentando i disturbi di salute mentale, compromettendo la qualità del sonno, diminuendo l’attività fisica con aumento dei peso e del tempo davanti allo schermo. Ma non solo: la pandemia è stata associata negativamente al rendimento scolastico, specie tra gli allievi delle scuole primarie e nei bambini provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati.
«Tuttavia, non è ancora chiaro in che modo la pandemia possa aver influito sullo sviluppo della prima infanzia» scrivono gli autori, che per colmare la lacuna hanno esaminato l’associazione tra pandemia e sviluppo della prima infanzia utilizzando i dati provenienti dai nidi d’infanzia di un comune giapponese tra il 2017 e il 2019 relativi a un a coorte di poco più di 440 bambini seguiti fino a 3 e 5 anni.
«Lo sviluppo dei partecipanti è stato confrontato all’età di 3 o 5 anni tra le coorti esposte alla pandemia durante il follow-up e una coorte che non lo era stata» riprende Sato, specificando che l’età evolutiva dei bambini è stata misurata dagli insegnanti della scuola materna utilizzando la Kinder Infant Development Scale (KIDS). E dai risultati ottenuti emerge che le coorti esposte alla pandemia erano in ritardo di 4,39 mesi nello sviluppo all’età di 5 anni rispetto alla coorte di controllo, mentre all’età di 3 anni non sono emerse associazioni negative. Ma non solo: i ritardi nello sviluppo sono stati maggiori durante la pandemia rispetto al periodo precedente, indipendentemente dall’età. «In conclusione, all’età di 5 anni le coorti esposte alla pandemia hanno accumulato un ritardo nello sviluppo complessivo del 6% rispetto allo sviluppo tipico. Con l’accrescimento, le differenze di sviluppo tra i bambini si amplificano e la comunicazione con i membri esterni alla famiglia diventa fondamentale per il loro sviluppo, tanto che la ridotta comunicazione con i coetanei e gli insegnanti può aver giocato un ruolo importante nelle coorti esposte alla pandemia all’età di 5 anni» concludono gli autori.