Covid-19, nuova autocertificazione per gli spostamenti
25 Marzo 2020Emergenza epidemica. In arrivo multe salate, fino a 3mila euro stando all’ultimo decreto di Conte. Fino a 5 anni di carcere per chi positivo abbandona l’isolamento.
Dal 23 marzo è nuovamente cambiato il modello di autocertificazione da utilizzare per chi intende effettuare spostamenti. Lo ha previsto una circolare inviata ai prefetti da parte del capo della Polizia, Gabrielli, alla luce del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri pubblicato in data 23 marzo sulla Gazzetta ufficiale e contenente nuove misure sulla diffusione del Covid-19, in particolare, ulteriori stringenti limitazioni alla libera circolazione delle persone.
Nello specifico, il Viminale, ha modificato il modulo con l’inserimento delle modifiche introdotte con l’ultimo Dpcm con cui sono stati vietati anche gli spostamenti, ad esempio, per il rientro al proprio domicilio.
Nel nuovo modulo il dichiarante deve indicare oltre alla residenza anche il proprio domicilio. Infatti, nella prima parte, tra i provvedimenti dei quali il cittadino, deve dichiarare di essere a conoscenza, ci sono anche il Dpcm del 22 marzo, pubblicato in Gazzetta ufficiale il giorno seguente e l’Ordinanza del Ministero della salute del 20 marzo, nei quali sono indicate le nuove disposizioni concernenti le limitazioni alla possibilità di spostamento delle persone sul territorio nazionale. Inoltre, nel nuovo modulo occorre, altresì, indicare da dove lo spostamento ha avuto inizio e la destinazione finale.
Per quanto riguarda i motivi legati allo spostamento, restano le “comprovate esigenze lavorative”, i “motivi di salute” e la “situazione di necessità”, mentre la voce “assoluta urgenza” sostituisce quella del “rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”, in quanto viene recepito, per l’appunto, il nuovo Dpcm del 22 marzo che vieta i trasferimenti da un Comune all’altro. Infine rimane la “situazione di necessità” per spostamenti all’interno dello stesso comune, come già previsto dai precedenti Dpcm dell’8 e del 9 marzo.
È stato, inoltre, dato il via libera all’impiego di droni per “le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale” da parte delle Polizie locali. Lo ha previsto una disposizione dell’Enac, valida fino al 3 Aprile, che consente di derogare ad alcune norme del regolamento sugli aerei a pilotaggio remoto, il tutto nell’ottica di garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica Coronavirus.
Infine, si sta facendo strada con sempre più insistenza la necessità di varare un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri contenente un inasprimento delle sanzioni per chi viola le norme anti-contagio.
L’idea al vaglio del Governo è quella di inasprire l’ammenda ora prevista, introducendo una sanzione amministrativa, non penale, per chi violi le limitazioni agli spostamenti o le altre disposizioni del Dpcm.
Si discute, secondo alcune fonti, di una multa che potrebbe essere intorno ai 3.000. Mentre non è
previsto il fermo amministrativo dell’auto qualora il trasgressore delle regole dovesse essere fermato e subire la multa.
Tutto questo poiché ieri l’altro, dai dati ufficiali emanati dalle Forze dell’Ordine, le stesse hanno controllato 157.621 persone e 10.326 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 53.776, denunciati 158 esercenti e sospesa l’attività di 7 esercizi commerciali. Salgono così a 2.016.318 – informa il Viminale – le persone controllate dall’11 al 22 marzo, 92.367 quelle denunciate per inosservanza degli ordini dell’autorità, 2.155 le denunce per false dichiarazioni; 973.799 gli esercizi commerciali controllati e 2.277 i titolari denunciati.