Covid-19, quanto dura l’immunità naturale
20 Febbraio 2023La protezione naturale dal Covid dopo una prima infezione è elevata e duratura: infatti una vasta indagine basata sulla revisione sistematica di un numero elevato di ricerche sulla rivista The Lancet, indica che il rischio di ospedalizzazione o di morte per una persona precedentemente infettata dal SARS-CoV-2 resta inferiore dell’88% per almeno 10 mesi rispetto al rischio di un individuo mai precedentemente infettato. Tuttavia, sottolineano gli esperti della University of Washington’s School of Medicine che hanno condotto lo studio, la vaccinazione resta il modo più sicuro di proteggersi dal Covid. Diretti da Stephen Lim, i ricercatori hanno condotto una revisione e una meta-analisi di tutti gli studi che hanno confrontato il rischio di una reinfezione da SARS-CoV-2 tra gli individui non vaccinati fino al settembre 2022.
La ricerca ha incluso 65 studi provenienti da 19 Paesi. L’analisi dei dati di 21 studi ha stimato che la protezione contro la reinfezione da una variante pre-Omicron era di circa l’85% a un mese e scendeva a circa il 79% a 10 mesi. La protezione da un’infezione da variante pre-Omicron contro la reinfezione da Omicron BA.1 era più bassa (74% a un mese) e diminuiva più rapidamente fino al 36% a circa 10 mesi. Tuttavia, l’analisi di cinque studi che riportavano malattie gravi (ospedalizzazione e morte) ha rilevato che la protezione rimaneva universalmente elevata per 10 mesi: 90% per la variante originaria, per Alfa e Delta, e 88% per Omicron BA.1. Sei studi che hanno valutato la protezione contro le sotto-linee di Omicron in particolare (BA.2 e BA.4/BA.5) hanno suggerito una protezione significativamente ridotta quando l’infezione precedente era una variante pre-Omicron. Ma quando l’infezione precedente era causata dalla variante Omicron, la protezione si è mantenuta a un livello più alto.
“L’immunità incrociata più debole con la variante Omicron e le sue sotto-linee riflette le mutazioni che le fanno sfuggire all’immunità costruita più facilmente rispetto alle altre varianti”, afferma il co-autore Hasan Nassereldine.
Sono necessarie ulteriori ricerche per valutare l’immunità naturale delle varianti emergenti e per esaminare la protezione fornita da combinazioni di vaccinazione e infezione naturale, concludono i ricercatori.