Covid e rientro a scuola, dare un senso alla quarantena
22 Settembre 2020Talvolta, prevale in noi adulti la difficoltà a parlare con i bambini e i ragazzi di quanto è accaduto, sia per il timore di riattivare vissuti negativi, sia perché in qualche modo si vuole guardare al futuro.
Tra qualche giorno ricomincia la scuola e per gli insegnanti di ogni ordine e grado si presenta la necessità di ripartire al meglio, aiutando bambini e ragazzi ad elaborare il ricordo di questo anno difficile, vissuto in condizione di isolamento a causa della pandemia da Covid-19, in modo a conferirgli un senso.
Questa operazione educativa e psicologica è molto importante per tutte le età, poiché restituisce un senso di accettazione e di crescita personale, e magari anche relazionale ed affettiva. Diversamente, l’esperienza della quarantena potrebbe rappresentare solo uno spazio vuoto nel quale i ragazzi non hanno potuto fare ciò che desideravano, portando con sé un senso d’ingiusta privazione e sofferenza, come se avessero vissuto un evento traumatico capace di influenzare negativamente il loro futuro. Non sono, infatti, le esperienze in sé ad essere negative, stressanti o depressive, ma il significato che noi attribuiamo ad esse.
Talvolta, prevale in noi adulti la difficoltà a parlare con i bambini e i ragazzi di quanto è accaduto, sia per il timore di riattivare vissuti negativi, sia perché in qualche modo si vuole guardare al futuro, cercando di esorcizzare il passato. Per quanto comprendibili questi atteggiamenti sono però pericolosi sul piano psicologico, in quanto non considerano che questa esperienza di prolungato isolamento si è fissata nella loro mente con tutto il suo peso emotivo e il cui ricordo li accompagnerà da adulti per tutta la vita. Questo ricordo andrà a definirsi nella loro memoria autobiografica, quella memoria, attiva sin dai tre anni di vita, che nel raccontare un evento parla di sé e della propria identità. E’ per questo che è necessario imprimere strutturare una memoria autobiografica di questa esperienza, accompagnandola con narrazioni emotive che conferiscano un significato personale evolutivo e orientato al futuro.
Come lo possiamo fare? Possiamo farlo dedicandovi un tempo in classe, disposti un cerchio, con due principali momenti:
- Il racconto, scritto o verbale, di come hanno vissuto l’esperienza è lo strumento che permette di collegare le esperienze vissute con tutto il loro carico emotivo, in un insieme coerente e comprensibile dotato di significato, in modo da poter arricchire la propria storia personale.
- La ridefinizione positiva, offerta dal docente, dell’esperienza vissuta è la seconda operazione psicologica importante da fare, in modo da rimandare loro un’immagine di sé positiva e forte.
Devono essere aiutati e guidati in questo processo elaborativo, magari facendosi da loro raccontare come si sono sentiti, cosa hanno pensato, come hanno agito, cosa portano con sé di questa esperienza, sottolineando, al termine del loro racconto, gli aspetti della loro esperienza grazie ai quali li vediamo cresciuti, come ad es., l’essere stati capaci di affrontare le difficoltà, di essere riusciti a risolvere la noia quotidiana con creatività, di aver manifestato forza di animo e di volontà, di aver aiutato un compagno o un amico in maggiore difficoltà. Molto utile è anche cercare di approfondire il tema del cambiamento: che aspirazioni avevano, come si sono modificate alla luce di quello che è accaduto?
Molti ragazzi aspiravano a diventare influencer o protagonisti di Reality Show. Lo desiderano ancora o i loro modelli sono cambiati? Ora, per caso, vorranno diventare medici, o scienziati o Ministri?
Prima indulgevano in stupidaggini, ora a cosa sono disposti a rinunciare per star bene con sé stessi? A cosa sono disposti ad impegnarsi per migliorare questo mondo?
Sicuramente è stata un’esperienza che li ha trasformati, ma in che modo?
E’ compito della scuola conoscere il “nuovo” terreno su cui si va a seminare, ararlo, rivangarlo e concimarlo per prepararlo bene ad una semina produttiva. Buon lavoro a tutti i docenti!
*Psicologa- psicoterapeuta familiare