Covid, in Regione accordi in vista per le visite domiciliari
22 Aprile 2020Enzo Schiavo (Fimmg): “In questa settimana abbiamo testato la piattaforma Sinfonia di Soresa per richieste tamponi, lettura dei risultati e per inserire nuovi dati di pazienti”.
L’appuntamento è per stamattina alle 11. Nel centro direzionale riparte il confronto fra Regione e Medici di medicina generale che rapidamente dovrebbe concludersi con la firma dell’accordo per far ripartire le visite domiciliari. “In questa settimana abbiamo testato la piattaforma Sinfoniadi Soresa per richieste tamponi, lettura dei risultati e per inserire nuovi dati di pazienti. Funziona è di facile accessibilità – chiarisce Enzo Schiavo vicesegretario provinciale della Fimmg – da parte nostra non c’è problema per la firma dell’accordo”.
L’assistenza domiciliare parte oggi da Gragnano dove l’Asl Napoli 3 ha messo a disposizione dei Medici di medicina generale un camper per l’Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) ed ha noleggiato sedici auto per consentire ai medici di famiglia di effettuare visite domiciliari: la seconda macchina sarà usata per vestizioni e vestizioni dei medici. Nel corso del confronto non si parlerà di soldi e arretrati (quelli relativi al 2018 e al 2019 non sono stati corrisposti ma fanno parte di un precedente accordo) perché la pandemia ha messo in crisi l’economia italiana e un argomento del genere sarebbe poco opportuno.
L’assistenza domiciliare sarà ripartita in tre fasi: Adp (assistenza domiciliare programmata), ossia visita a casa di un paziente programmata con il distretto, Adi (integrata) ossia il medico di medicina generale effettua la visita insieme con un infermiere o con un fisioterapista, Ado (ospedaliera) medico di famiglia con dirigente medico ospedaliero. I medici di medicina generale sono pronti a recuperare terreno perso in questi tre mesi perché il 118 ha monopolizzato la consegna dei tamponi e la lettura dei risultati insieme con il personale delle Usca.
All’incontro la Regione sarà rappresentata da Enrico Coscioni, consulente sanitario del governatore, da Ugo Trama, Pietro Buono, Aurelio Bouchè e Pina Tommasiello; dall’altra parte del tavolo Fimmg, Snami, Intesa Sindacale e Smi. “Un problema potrebbe nascere dai presidi di protezione che finora ci sono stati solo promessi – spiega Enzo Schiavo – abbiamo bisogno di camici, guanti, calzari, mascherine, visiere o caschi per andare a casa di pazienti contagiati dal Covid. La consegna di questi presidi dipende dalla Regione e dalle singole Asl che sanno bene che in mancanza di questi strumenti le visite domiciliari potrebbero non partire perché ogni medico ha diritto di lavorare in assoluta sicurezza.
Per quanto ci riguarda la firma dell’intesa è assicurata e sicuramente ci seguiranno i colleghi delle altre Organizzazioni sindacali”.