Covid, la pandemia compromette la fertilità delle donne
9 Dicembre 2021La pandemia di Covid-19 ha compromesso la fertilità di molte donne, rendendole bisognose di supporto medico e psicologico, secondo uno studio presentato al congresso SfE BES Society for Endocrinology, svoltosi a Edimburgo, in Scozia, dall’8 al 10 novembre scorso. «Questi risultati evidenziano la necessità di fornire un adeguato supporto alla salute mentale alle donne affette da disturbi mestruali, dato il carico psicologico senza precedenti associato alla pandemia» esordisce la prima autrice Michelle Maher, endocrinologa alla Scuola di medicina del Trinity College di Dublino, precisando che questo è il primo studio a dimostrare che le donne continuano a soffrire di disturbi riproduttivi un anno dopo l’inizio della pandemia.
«Lo stress non solo disturba il sonno che a sua volta influisce sulla fertilità, ma può influenzare l’equilibrio ormonale femminile, fattore che disturba i cicli mestruali» scrivono gli autori, aggiungendo che lo stress influenza anche il peso corporeo aumentando il grasso addominale, a sua volta causa di disfunzione mestruale. Nell’aprile 2021, i ricercatori hanno distribuito un sondaggio online alle donne in età riproduttiva tramite i social media ricevendo 1.335 risposte (età media delle partecipanti 34 anni; fascia di età, 29-38 anni). L’indagine includeva misure di depressione (Patient Health Questionnaire-9), ansia (General Anxiety Disorder-7) e qualità del sonno (Pittsburgh Sleep Quality Index). Secondo il sondaggio il 56% delle intervistate ha riferito modifiche nel ciclo mestruale dall’inizio della pandemia. Ma non solo: rispetto al periodo precedente la pandemia, le partecipanti hanno sperimentato significativi aumenti della menorragia, della dismenorrea e dell’amenorrea. Infine, il 64% delle donne ha riferito un peggioramento dei sintomi premestruali e il 54% una riduzione della libido. Infine, dal sondaggio è emerso un significativo aumento dei tassi di depressione grave, ansia e insonnia. «Alla luce di questi dati sarebbe opportuno incoraggiare le donne che soffrono di disturbi riproduttivi nonché della salute mentale, a consultare il loro medico per un consiglio» conclude Maher.
Fonte:DoctoNews33