Covid, non dimenticare la prevenzione oncologica
2 Ottobre 2020Barbara Preziosi (Italia Viva): “Ci sono donne, anche molto giovani che oggi non si sottopongono ad alcuno screening”.
“Tra gli effetti collaterali del Covid c’è il Cancro al seno. Può sembrare strano ma è così. Non perché il virus porto il tumore, ma più semplicemente perché il timore di contrarre il Coronavirus ha cancellato quasi del tutto l’attenzione alla prevenzione”. Barbara Preziosi, coordinatrice provinciale di Italia Viva, accende un faro su un dramma che in Campania si sta consumando nel silenzio generale. Perché, nonostante la grande risposta offerta dal servizio sanitario regionale, migliaia di donne hanno rinunciato a fare controlli in questi mesi. Un dato che si riflette anche a livello nazionale, visto che nei primi cinque mesi del 2020, secondo una stima dell’Osservatorio nazionale screening, sono stati eseguiti circa 1,4 milioni esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un che si traduce in una netta diminuzione di nuove diagnosi di tumore al seno (2.099 in meno) o del cancro alla cervice uterina (1676 lesioni in meno rilevate).
“Ci sono donne, anche molto giovani – prosegue Preziosi – che oggi non si sottopongono ad alcuno screening, e che per questo domani si sentiranno dire ci dispiace è tardi. Non consentiamo che accada. Purtroppo per esperienza personale so bene cosa significhi ricevere una diagnosi di tumore al seno, ma so anche che la prevenzione è ciò che fa la differenza tra avere o non avere una chance. Ottobre è il mese della prevenzione al seno. Oggi in Italia è previsto lo screening gratuito per le donne a partire dai 45 anni. Questo è un bene, ma dovremmo fare di più. L’età degli screening andrebbe abbassata a 40 anni, perché sono troppe le ragazze che ormai si ammalano anche molto giovani. Anche solo a voler considerare l’aspetto economico, investire sugli screening significa far risparmiare alle ai contribuenti milioni di euro in cure e interventi chirurgici. Se c’è un insegnamento che possiamo trarre da questi mesi terribili è che spendere denaro in salute significa investire sul nostro futuro”.