Covid, pillole antidepressive possono ridurne la mortalità
23 Novembre 2021Due studi recentemente pubblicati supportano il fatto che alcuni antidepressivi, e in particolare la fluoxetina e la fluvoxamina, possano essere utilizzati per ridurre la gravità di COVID-19, con una diminuzione del rischio di decesso. Il primo studio, pubblicato su Jama Network Open e diretto da Tomiko Oskotsky, della University of California, San Francisco, ha analizzato un campione di 500.000 pazienti. «L’uso di antidepressivi può essere associato a livelli ridotti di diverse citochine pro-infiammatorie che si ritiene siano coinvolte nello sviluppo di COVID-19 grave. In studi recenti è stata riportata un’associazione tra l’uso di antidepressivi e una diminuzione della mortalità tra i pazienti con COVID-19; per questo abbiamo voluto approfondire la questione» spiegano gli autori.
Della popolazione considerata, 84.000 persone sono risultate positive al COVID e, di queste, 3.401 sono state in cura con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI); in particolare 470 hanno ricevuto solo fluoxetina, 481 fluoxetina o fluvoxamina e 2.898 trattati altri SSRI. Gli esperti hanno osservato che i pazienti che assumevano fluoxetina mostravano una riduzione del rischio di decesso per l’infezione da SARS-CoV-2 pari al 28% rispetto a chi non faceva uso di nessun antidepressivo. Anche per la fluvoxamina sono stati ottenuti risultati confrontabili, mentre per gli altri SSRI la diminuzione non è stata statisticamente significativa. Il secondo studio, pubblicato su Lancet Global Health, e diretto da Edward Mills, della McMaster University di Hamilton, in Canada, ha studiato 741 pazienti assegnati alla fluvoxamina e 756 al placebo. La percentuale di pazienti osservati in un contesto di emergenza COVID-19 per più di 6 ore o trasferiti in un ospedale terziario a causa di COVID-19 è stata inferiore per il gruppo fluvoxamina rispetto al placebo, e si sono verificati meno decessi nel gruppo fluvoxamina rispetto al gruppo placebo. I risultati di questi studi supportano l’evidenza che gli SSRI possano essere associati a una ridotta gravità di COVID-19 che si riflette in un ridotto rischio di morte. Saranno tuttavia necessarie ulteriori ricerche e studi clinici randomizzati per chiarire l’effetto degli SSRI in generale, e più specificamente di fluoxetina e fluvoxamina, sulla gravità degli esiti di COVID-19.