Crediti Ecm per chi ha lavorato durante l’emergenza Covid

Crediti Ecm per chi ha lavorato durante l’emergenza Covid

6 Giugno 2020 0 Di Avv. Corrado Riggio

Tale proposta è stata inserita all’interno del maxi emendamento al decreto scuola approvato il 28 maggio al Senato e che dovrà essere convertito in legge entro e non oltre il prossimo 7 giugno.

 

Il provvedimento oltre ai medici riguarda anche infermieri, odontoiatri e farmacisti che hanno continuato a svolgere la propria attività per tutto il periodo di emergenza Covid. I cinquanta crediti da acquisire obbligatoriamente per l’anno 2020 da medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti nella loro qualità di dipendenti delle Aziende ospedaliere, delle università, delle Aziende sanitarie locali e delle strutture sanitarie private accreditate o come liberi professionisti, attraverso l’attività di formazione continua in medicina, che costituisce requisito indispensabile per svolgere l’attività professionale, così come disposto dall’articolo 16 bis del decreto legislativo 30-12-1992 numero 502 e dalla legge 24-12-2007 numero 244, si intendono già maturati da coloro che, in occasione dell’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus, abbiano continuato a svolgere la propria attività.

Tale proposta è stata inserita all’interno del maxi emendamento al decreto scuola approvato il 28 maggio al Senato e che dovrà essere convertito in legge entro e non oltre il prossimo 7 giugno, altrimenti lo stesso decadrà con tutte le relative conseguenze che ne deriverebbero.

In realtà, va evidenziato che l’emendamento originario era molto più ampio e prevedeva l’assolvimento degli obblighi di formazione per tutto il triennio e garantiva anche l’abilitazione diretta alla professione per diverse figure professionali come, ad esempio, quella degli psicologi limitamento agli esami di Stato di quest’anno.

La motivazione che ha mosso a proporre un emendamento del genere da parte del senatore Campari, firmatario, per l’appunto, della proposta è scaturita da un doveroso riconoscimento per il lavoro prezioso svolto dai medici e da tutti gli operatori sanitari che, impegnati nella lotta contro il nuovo virus, hanno fatto dell’attività professionale la loro stessa fonte di aggiornamento.

Va anche, però, ricordato che purtroppo, probabilmente, per un mero errore materiale, sono state ricomprese nel provvedimento soltanto le professioni sanitarie menzionate nella legge del 1992 che istituiva l’obbligo ECM ovvero medici, odontoiatri, infermieri, farmacisti e veterinari. Oggi, in realtà, rientrano negli ECM anche tutte le professioni sanitarie istituite con la legge 3 del 2018 ovvero ostetriche, tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione, chimici, fisici, biologi e psicologi.

E proprio perché il nostro servizio sanitario nazionale si poggia sul contributo sinergico delle diverse e peculiari competenze di tutti i professionisti della salute, il presidente Fnomceo ha richiesto un correttivo del provvedimento al fine di includervi tutte le professioni sanitarie.

Vedremo cosa succederà e se tale provvedimento verrà confermato o modificato, sempre se il Parlamento riuscirà a convertire in legge il maxi emendamento al decreto scuola entro domani 7 giugno.