Cure oncologiche più accessibili con la mappa dei biomarcatori
23 Settembre 2021Il Pascale presenta all’ESMO di Parigi un’iniziativa internazionale, per valutare l’accesso e la qualità dei test per i marcatori biologici in tutta Europa.
Si chiamano biomarcatori e sono fondamentali nella valutazione clinica e, quindi, nella pianificazione della cura nei pazienti oncologici. Purtroppo non sempre sono disponibili, limitando pertanto l’accesso ai nuovi farmaci. Ed in qualche caso rischiano anche di essere imprecisi. Per tentare di ovviare a tutto questo Nicola Normanno, direttore scientifico dell’Istituto dei tumori di Napoli, nonché presidente dell’International Quality Network for Pathology, in collaborazione con l’European Cancer Patient Coalition e l’European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations, ha dato vita ad un progetto che ha consegnato una mappa complessiva dell’accesso e della qualità dei biomarcatori del cancro in tutta Europa. I risultati di questo studio, primo e unico nel suo genere, sono stati presentati all’ultimo Congresso ESMO appena concluso a Parigi.
“L’esercizio di mappatura – spiega Normanno – ha identificato le barriere rilevanti per l’accesso ai test predittivi dei biomarcatori. Quello che emerso è abbastanza preoccupante. In alcuni paesi c’è una assenza di laboratori in grado di effettuare test per i biomarcatori più complessi, mentre in altri emergono importanti problemi organizzativi che comunque finiscono per ledere il diritto dei pazienti a test importanti per la loro malattia. L’iniziativa di dare vita a questa mappa, che ha l’ambizione di diventare una sorta di linea guida internazionale, rappresenta per noi del Pascale e più in generale per le associazioni che hanno partecipato, l’unico modo per garantire il trasferimento nella pratica clinica delle più recenti conquiste della ricerca oncologica. Infatti, per garantire l’accesso a molte nuove terapie sarà necessario in futuro avere a disposizione la mappa molecolare del tumore di ogni singolo paziente”.
La mappatura è stata realizzata coinvolgendo 141 responsabili di laboratorio e 1665 pazienti. I risultati sono stati esaminati nel corso di una serie di incontri tra le associazioni che hanno promosso il progetto ed esperti internazionali. Le principali criticità emerse emerso dal sondaggio sono una disponibilità limitata di farmaci di precisione legati ai biomarcatori, disponibilità limitata di finanziamenti pubblici e di tecnologie, consapevolezza e informazione limitate delle parti interessate, scarsa partecipazione a programmi di controllo di qualità.
“Le nuove frontiere della ricerca – dice il direttore generale dell’Istituto dei tumori di Napoli, Attilio Bianchi – configurano scenari sempre più interessanti, oltre che impegnativi. Il Pascale è sempre impegnato su tutti o fronti al fine di garantire sempre livelli e processi assistenziali di qualità”.