“Curiamo la vita”: no ad una sanità di serie B
20 Gennaio 2019A Sant’Agata dei Goti nasce un comitato di cittadini per contestare l’impostazione che il nuovo Piano ospedaliero detta per la rete degli ospedali nel Sannio.
Un documento per dire no al Piano ospedaliero e confermare la propria posizione di netta ed intransigente contrarietà, è stato esposto al pubblico, nelle bacheche di Sant’Agata dei Goti, dal comitato “Curiamo la vita”. Il manifesto è, in sostanza, un atto di accusa contro il presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, sottolineando le attese, andate del tutto deluse, della comunità.
Non le ha mandate a dire il comitato, definendo il piano “una vera chiavica” che “distrugge la sanità di una provincia intera”. Una bocciatura senza mezzi termini perché “a noi – spiegano gli estensori – si lascia un Dea di secondo livello a tempo determinato (v.Rummo) ed un presidio ospedaliero (Sant’Agata) con un pronto soccorso senza reparti e con scadenza semestrale”.
Di contro “a Salerno Dea a quantità e fondi regionali per la creazione di nuove strutture. Il piano – si denuncia, in particolare – prevede per il Sant’Alfonso non quello che era stato chiesto – Chirurgia, Ortopedia, Medicina, Cardiologia e Rianimazione – ma solo un pronto soccorso e per giunta anche a tempo (che dovrà avere almeno 20mila accessi all’anno) cui si aggiunge una chirurgia ridotta ed elettiva con 6 posti letto, una terapia intensiva con 4 posti letto ed una medicina generale con 20 posti letto. Siamo stanchi – avverte dunque il comitato – di essere presi in giro e ribadiamo la mostra posizione: vogliamo un ospedale degno di essere definito tale, con un pronto soccorso nella rete del 118 e tutti i reparti previsti per un presidio ospedaliero di base”.
La nota pubblicata si chiude con una richiesta al ministero competente ed al “governo intero” di modificare il Dm 70/2015”.