Da Procida, l’ospedale dimenticato

Da Procida, l’ospedale dimenticato

11 Aprile 2019 0 Di La Redazione

La denuncia è della Cisl-Fp di Salerno che lamenta lo stato di “abbandono” in cui versa il plesso che potrebbe, invece, rappresentare una risorsa importante per la sanità del capoluogo.

Carenza di personale sanitario e mancato potenziamento dei servizi offerti che stentano, pertanto, a dare risposte assistenziali rispondenti ai bisogni di salute dei residenti. Queste, in estrema sintesi le doglianze espresse dalla sigla sindacale confederale.

“L’Ospedale da Procida – si legge nella nota stampa – è un gioiello dimenticato e che a breve potrebbe essere smarrito per dimenticanza – afferma con rammarico il Responsabile del Terminale Associativo della Cisl-Fp dello stabilimento “Da Procida” Vincenzo Di Martino. Spesso accade che le cose preziose le nascondiamo e poi dimentichiamo dove le abbiamo messe e così vanno perdute per sempre. Ed è quello che sta accadendo allo stabilimento salernitano dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno”. “Purtroppo oltre alle problematiche – continua il sindacalista Cisl – complessive riguardo alla carenza di personale e al mancato decollo delle attività ed alle prestazioni dovute alla totale disattenzione della direzione strategica nei confronti della struttura, la cosa ancora più grave è il non aver mai concepito le potenzialità dell’ospedale che in una filiera integrata potrebbe anche risolvere i problemi strutturali dell’ingolfamento quotidiano del Pronto Soccorso del Ruggi”.

Ed ancora: “Ma queste sono problematiche che si risolvono grazie ad una attenta opera di programmazione e riorganizzazione aziendale. Purtroppo ciò che manca è proprio una visione manageriale e di pianificazione concreta di attività finalizzata al miglioramento quali-quantitativo delle prestazioni. Non è mai troppo tardi per incominciare anche in considerazione che in assenza di risorse sia umane che economiche l’unica possibilità di realizzare una sanità a misura della comunità di riferimento è la riorganizzazione dei servizi.”