
Da Sorrento ad Alghero: nasce il primo hub nazionale per la salvaguardia dell’ambiente
30 Marzo 2025Ottanta delegati da tutte le comunità marine italiane si sono riuniti a Sorrento: Sindaci, Assessori all’ambiente e dirigenti pubblici si sono confrontati su tematiche ambientali con la consapevolezza di attraversare un periodo che non consente ulteriori rinvii. È nato così il primo hub nazionale, un gruppo di lavoro che coinvolge le più importanti città balneari italiane: le politiche ambientali saranno una materia comune come comune è la salvaguardia della costa e del mare italiani. I Sindaci: concreti e pragmatici, trasversali in politica e nell’affrontare problemi comuni, hanno lanciato una call per individuare partner, aziende e istituti di ricerca per sostenere questo fondamentale cambio di passo.
“Questa due giorni ha costituito una preziosa occasione di confronto tra amministratori di città particolarmente difficili da gestire – dichiara Massimo Coppola, sindaco di Sorrento – strette tra enormi flussi turistici e l’imperativo di garantire la sostenibilità ambientale e la tutela della risorsa mare. L’obiettivo per l’intero network del G20Spiagge è quello di divenire un modello di blu e green economy. Ma bisogna trovare un punto di equilibrio che non sacrifichi le esigenze legittime degli operatori economici dei nostri territori, non penalizzi ulteriormente l’ambiente e soprattutto consenta ai nostri cittadini di non perdere spazi di vivibilità”.
“Iniziamo da un dato di fatto: non possiamo più limitarci a subire i flussi – afferma decisa Roberta Nesto, Coordinatrice nazionale del G20Spiagge e Sindaco di Cavallino Treporti – dobbiamo imparare a gestirli. Tutti i flussi! Che si tratti di traffico, turismo, rifiuti: la gestione intelligente dei flussi è oggi la vera sfida per chi amministra. E dobbiamo avere strumenti e questo è quello che, come sindaci, chiediamo. Le esperienze condivise in questi due giorni a Sorrento dimostrano che le soluzioni esistono e vanno condivise. Per questo credo sia il momento giusto per attivare un hub permanente di lavoro che nasce da un confronto serrato su cambiamento climatico ed emergenze meteo, gestione dei rifiuti ed erosione”.
“In occasione del G20Spiagge abbiamo presentato un progetto, tra i primi in Italia, partito sperimentalmente nelle scorse settimane e denominato “Pescatori custodi del mare” – interviene Luigi Di Prisco, presidente del consiglio comunale di Sorrento, che ha coordinato i lavori – frutto di un protocollo di intesa tra Comune di Sorrento, Penisolaverde la società pubblica per l’igiene urbana, e i pescatori del borgo di Marina Grande, in base agli spazi finanziari del decreto Salvamare, per ciò che concerne il recupero dei rifiuti accidentalmente finiti in mare. Gli operatori potranno conferire sulla banchina i materiali, ottenendo un rimborso per questa loro importante attività di tutela ambientale. Il tutto viene finanziato attraverso la Tari, quindi senza nessun aggravio per i cittadini”.
L’esempio concreto esplicita la vera funzione e il valore del network G20Spiagge: l’ambizione di trasformare le spiagge più frequentate del Paese in laboratori di innovazione ambientale e destinazioni simbolo del cambiamento, prendendosi carico di tematiche che hanno un valore nazionale e che nessun comune da solo potrebbe assumere.
“Dobbiamo concentrarci sulla sfida normativa – conclude Roberta Nesto – Le norme spesso arrivano in ritardo o non tengono conto degli equilibri locali già trovati. Noi sindaci del G20Spiagge non dobbiamo smettere di chiedere il riconoscimento dello status di comunità marine, né di cercare soluzioni. Anche sperimentando”.
Alcuni dati testimoniano la preoccupazione dei sindaci: negli ultimi decenni, il Mar Mediterraneo ha mostrato un trend di riscaldamento superiore alla media globale. La temperatura media della superficie marina è aumentata di 0,88°C rispetto al periodo preindustriale. In parallelo, a livello globale, il livello del mare è cresciuto di oltre 10 cm dal 1993, con un’accelerazione recente che ha portato il tasso medio annuo a 4,3 mm. I segni di arretramento costiero sono evidenti e riguardano oggi oltre il 40% delle spiagge sabbiose italiane. Allo stesso tempo, l’urbanizzazione delle fasce litoranee è avanzata: quasi un quarto del suolo entro 300 metri dalla costa risulta oggi trasformato in superfici artificiali.
Il sistema costiero italiano rappresenta una risorsa ambientale e strategica di valore inestimabile. Le praterie di Posidonia oceanica, presenti lungo molti litorali delle città del G20Spiagge, sequestrano circa 5,7 milioni di tonnellate di CO₂ ogni anno, contribuiscono alla stabilità dei fondali e offrono habitat fondamentali per la biodiversità marina. Queste “foreste blu” occupano una piccola porzione del fondale mediterraneo, ma trattengono fino al 15% del carbonio degli oceani costieri. Anche i depositi di foglie spiaggiate, spesso rimossi per motivi estetici, svolgono un’importante funzione di protezione naturale delle spiagge dall’erosione.
Anche il turismo – risorsa chiave per molte località del G20Spiagge – è chiamato ad evolvere. Secondo le analisi più recenti, il 41% dei viaggiatori europei considera le condizioni climatiche nella scelta della meta.
Elementi come comfort climatico, qualità delle acque e paesaggio costiero influenzano sempre più la percezione e l’esperienza dei turisti.