“Da Terra dei Fuochi e dei Veleni a Terra dei Cuori”
6 Marzo 2019Questo il titolo dell’ambizioso progetto portato avanti dalla Fondazione DD clinic research institute Onlus che ha come mission la tutela della salute umana in aree a rischio ambientale.
La Fondazione si avvale di un “Team” di professionisti e soci sostenitori esperti nel tema della disintossicazione ambientale e della persona, che collaborano al progetto, in attesa che interventi legislativi ad hoc possano ulteriormente migliorare e bonificare il territorio.
In una crescente consapevolezza della relazione ambiente e malattie iniziammo a studiare il fenomeno degli inquinanti (considerando il “sistema ambiente” e non il singolo inquinante), il danno metabolico-cellulare indotto e come la natura (fitorimediazione) il nostro gigante buono ci guidi, sia alla disintossicazione del territorio (microrganismi ed enzimi) sia alla protezione cellulare (firtochelatine).
Sono bastate piccole ma significative esperienze con risultati incoraggianti che ci hanno condotto a mettere a punto un metodo che vorremmo applicare e studiare su di una popolazione ed un’area più grande e se confermati i dati preliminari esportare in tutte le aree a rischio ambientale tale processo. Oggi mettendo in comune saperi multidisciplinari, promuovendo congressi e tavole rotonde anche a carattere nazionale, il giorno 09/03/2019, coordinati dal Bio-Architetto A. Gurreri, siamo in grado di offrire proposte integrative al tema dell’inquinamento e rifiuti.
Il Team di medici, architetti, ingegneri, biologi, agronomi e veterinari in un Network integrato è in grado di interloquire con il Governo locale e nazionale ed orientare a scelte consapevoli per avviare una disintossicazione del nostro territorio e degli abitanti. In un simile contesto abbiamo visto la partecipazione attiva e di impegno civico di sacerdoti schierati a fianco dei cittadini e in difesa della vita, anche se la politica locale e nazionale ha spesso tentato di sminuire i problemi, mentre nel frattempo diversi studi (cfr. Oms e Cnr) evidenziavano i significativi aumenti percentuali delle malattie tumorali e delle malformazioni neonatali nei luoghi interessati dagli sversamenti illeciti. La stessa politica locale non ci ha incoraggiato nel nostro impegno morale e sociale, con l’effetto di indebolire i nostri risultati preliminari, che tuttavia hanno dimostrato e dimostrano come un intervento scientificamente corretto per modificare le abitudini di vita ed alimentari (neurobiologia vegetale), possa effettivamente tradursi in un risultato di salute in aree ad alto inquinamento ambientale con la bio-fito-rimediazione.
È auspicabile che il modello proposto veda la partecipazione in primis delle autorità locali e dei tanti cittadini attivi e consapevoli per una scelta salutistica. Oggi, grazie ai nostri studi preliminari, si va e sta delineando un nuovo modello per la valutazione dell’impatto ambientale sulla salute umana e per la prevenzione primaria nelle aree a rischio, al fine di offrire ai cittadini residenti vere e proprie “strategie di sopravvivenza urbana”, per vivere in modo salubre in tutte le aree del nostro paese, recupero quindi del territorio in immensi campi di alimenti funzionali in grado di disintossicare i residenti in una filiera di qualità e controllo, offrendo nel contempo opportunità di lavoro a tante giovani imprese agricole e nelle aree nofood, con indirizzamento verso la possibile conversione di piantagioni per biocarburanti e biomasse.
*Vicepresidente Fondazione DD clinic research institute Onlus