Damiano Tramontana: “Gli sport da combattimento ti insegnano disciplina, self control e rispetto”
27 Aprile 2023Dottore in Scienze Motorie con diversi anni di esperienza nell’insegnamento delle attività motorie e sportive, atleta agonista di kickbox che nel 2010 ha vestito la maglia della Nazionale e che ancora oggi la rappresenta.
Ha vinto 12 campionati italiani Federkombat, 3 campionati europei Wako, 2 medaglie di bronzo ai campionati mondiali Wako, 1 campionato mondiale Wako, 5 coppe del mondo Wako, 2 medaglie d’argento al valore atletico Coni, miglior atleta campionato europeo Maribor 2014 e campione italiano in carica Wako Pro 63.5kg full contact.
Oggi abbiamo la fortuna di parlare di Covid, sport e salute con uno dei massimi esponenti italiani della kickbox: Damiano Tramontana.
La fase pandemica più acuta sembra essere ormai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Quello della pandemia è stato uno dei periodi più difficili per il mondo dello sport soprattutto per il terrorismo psicologico che i media hanno trasmesso. Inizialmente, personalmente parlando, la paura del contagio era molto alta, soprattutto perché si disconoscevano i rischi a cui si andava contro e dunque ho rispettato al 100% le restrizioni che sono state imposte.
Ricordo come se fosse ieri il primo lockdown: chiuso a casa lontano dalla palestra, ciò che era la mia quotidianità.
Un periodo molto difficile poiché per chi vive di sport, la sedentarietà corrisponde ad essere ammalati.
Dopo i primi casi però, dove è emerso che il virus nei soggetti più sai e robusti aveva meno efficacia, non nascondo che, forse con un po’ di arroganza, non ho avuto più paura della possibilità di essere contagiato e Fortunatamente per gli atleti agonisti di un certo livello era permesso allenarsi, mantenendo le giuste distanze di sicurezza.
Quindi pian piano iniziava a ritornare la “quotidianità sportiva” seppur limitata al massimo soprattutto per uno sport da contatto come il mio.
Oggi, fortunatamente, la minaccia del virus sembra quasi sparita e quindi posso confermare che sono ritornato alla normalità.
Insieme alle restrizioni ai tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Le restrizioni causate della pandemia hanno coinvolto sicuramente tutti gli sport, ma in modo particolare quelli da contatto come appunto il mio, ovvero la kickboxing, cioè uno sport da combattimento.
Nel periodo iniziale della pandemia tutte le attività sono state sospese; gli allenamenti erano vietati in quanto il rischio di contagio tra i praticanti era veramente alto.
Quindi il risultato è stato uno stop totale per un anno intero (2020), mentre pian piano a partire dal 2021 iniziarono a sbloccarsi le prime competizioni, seppur seguendo iter di restrizioni abbastanza stressanti per gli atleti : tamponi eseguiti regolarmente, utilizzo di mascherine in qualsiasi momento al di fuori dell’allenamento o competizione e il divieto di utilizzare gli spogliatoi.
Chi è stata a spingerla all’attività agonistica? O si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Conobbi la kickboxing all’età di 11 anni nel 2006.
Dopo circa 4 mesi di pratica, notato il mio talento, il mio primo maestro Sebastiano Mangiameli, mi fece esordire in una competizione di livello regionale.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
In certe situazioni le doti, il talento e le attitudini non sono sufficienti al raggiungimento degli obiettivi.
La cosiddetta “forza di volontà” io preferisco tradurla in disciplina, cioè il
dominio dei propri istinti, impulsi, desideri, perseguito con sforzo e sacrificio.
La disciplina è tutto.
Se hai disciplina puoi raggiungere qualsiasi obiettivo tu voglia, niente e nessuno può impedirlo!
Dunque credo vivamente che il duro lavoro batte il talento, sempre!
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Contrariamente da come si pensa gli sport da combattimento non sono violenti, anzi!
Oltre alle tecniche di combattimento vengono trasmessi disciplina, self control e rispetto.
A tal proposito, il primo consiglio che mi sento di dare è quello di intraprendere il percorso degli sport da combattimento con passione poiché se fatto come si deve diventerà uno stile di vita di cui non potrete farne a meno!