Daniele Camplani: “In palestra sono necessari pazienza e lavoro”
19 Giugno 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un maestro del Fitness: Daniele Camplani.
“Inizio a praticare sport fin da ragazzino, per divertimento e mai per obbligo. Grazie alla scuola si faceva atletica, ginnastica. Poi, durante gli ultimi anni delle scuole elementari, arriva il calcio, ovviamente, anche perché mio padre è morto che io avevo 7 anni e mia madre doveva lavorare. Il campo da calcio era a due passi da casa, quindi facevo da solo, potevo andare e tornare a piedi. Negli ultimi anni delle scuole superiori, inizio ad avvicinarmi agli sport di montagna. Alpinismo, corsa in montagna e arrampicata (che pratico tutt’ora). Decido che lo sport deve fare parte della mia vita, voglio fare e insegnare alla gente cosa vuol dire e come fare movimento e attività fisica. Mi iscrivo all’università, scienze motorie, dove si pratica ogni tipo di sport. Inizio a lavorare in un centro fitness ancora prima di laurearmi. Poi, l’anno della laurea, scopro il CrossFit e da lì la mia vita sportiva cambia. Mi alleno, imparo, lavoro sulla tecnica e la costanza, i risultati arrivano e poi diventa un lavoro. Oggi, nel 2022, sono personal trainer da 10 anni, pratico e insegno CrossFit da 7 anni e, in più, mi sto specializzando da ormai 5 anni in quella che chiamano “neurologia funzionale”, utilizzando e allenando il sistema nervoso attraverso il movimento per terapia del dolore e aumento della performance sportiva”.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Essendo libero professionista, durante il periodo pandemico ho cercato di gestire tutte le misure restrittive delle strutture in cui collaboravo al meglio, rispettando e facendo rispettare distanziamento, pulizia attrezzatura, mascherine e quant’altro.
Quando, invece, tutte le strutture sono state chiuse (e anche per un bel pezzo), mi sono attrezzato e ho allestito un piccolo studio in casa, dove seguivo i miei clienti solo come personal training privato, e, sono onesto, questo piccolo studio mi ha tenuto a galla per tutto il periodo di chiusura totale delle palestre. Mi sono dato da fare, ma ne è valsa la pena, per me e anche per i miei clienti che erano molto contenti di potersi comunque allenare in sicurezza.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Io sono un personal trainer, ma anche un coach di CrossFit, che è sempre stata una specialità minore, dovuta anche a troppe persone che lo insegnano in modo abbastanza improvvisato e senza logica. Il nostro pubblico ha risposto molto bene, anzi, abbiamo avuto una crescita dei clienti dopo il periodo più lungo di chiusura e continuano a crescere. Forse perché sanno che si possono affidare a dei professionisti veri che li possono portare a raggiungere risultati.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Non mi ha spinto mai nessuno, diciamo che mi sono lanciato da solo. Mi sono preparato, allenato e ho avuto pazienza nell’essere pronto ad affrontare determinate gare e prestazioni, ho visto che c’era la possibilità di fare delle competizioni e mi sono detto “dai, proviamo, vediamo che succede”.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Non voglio esagerare, ma credo che sia l’unica cosa che conta. Quando sei in palestra, da solo, quando ti puoi allenare solo tra un appuntamento e l’altro e, quindi, non c’è nessuno, devi prendere un bel respiro a fare quello che devi fare. Anche il cervello e la forza di volontà si allenano, come il cuore, i polmoni e i muscoli. Bisogna allenare tutto.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Prima cosa assolutamente fondamentale: affidarsi a dei professionisti veri, che hanno competenze in tutti i campi per poter insegnare al meglio tutte le variabili di questo strano sport che è il CrossFit. Ginnastica, pesistica olimpica, specialità dell’endurance, powerlifting, ci sono tante cose da padroneggiare e, quindi, un professionista che le sappia insegnare tutte. E, altra cosa fondamentale, avere pazienza. Come ho detto, ci sono tante specialità, che sono complesse prese singolarmente, quindi figuriamoci tutte insieme nello stesso allenamento. Pazienza, lavoro, tecnica, pratica, rispettate tutto il processo e il vostro corpo sarà in grado di fare delle cose che neanche immaginate.