Daniele D’Eustacchio: “Non cercate i soldi facili, sfidate voi stessi, siate perfezionisti”
30 Settembre 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un allenatore di livello internazionale: Daniele D’Eustacchio.
Dalla Mongolia fino al ruolo di direttore tecnico dell’Academy della Juventus a Pechino e Tianjin, laureato in Marketing e Comunicazione all’Università degli studi di Milano ed un’infinita esperienza nel mondo del calcio nonostante la sua giovane età.
La fase pandemica più acuta sembra ormai alle spalle, anche se i continui colpi di coda non lasciano tranquilli, come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport, come ha gestito la paura del contagio e del disagio legato alle misure restrittive?
Qui in Cina nonostante il mondo sia andato avanti, sono imperterriti a mantenere la strategia “zero covid”. Soprattutto a Pechino si vive malissimo e la situazione tende sempre a peggiorare. Le restrizioni sono continue e la libertà ancora meno. Purtroppo si intensifica con il razzismo nei confronti degli stranieri e con le regole prima di ogni senso logico. Non c’è stata paura del contagio da parte mia, ma più il sentimento di abbandono e allontanamento, venendo a mancare l empatia da parte del governo e la totale mancanza di organizzazione. Ormai mi sono robotizzato, e ogni giorno è uguale all’altro. Sono depresso fisicamente e moralmente. Sento che questo è un danno che non sarà facile dopo 3 anni da colmare in poco tempo.
Le restrizioni ed i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni al mondo dello sport, soprattutto a quello cosiddetto minore, cosa è successo in particolare nella sua specialità?
Nel mio caso abbiamo perso sicuramente personale e clienti, i genitori inoltre non mandano i figli nei centri sportivi per paura o necessità di non essere contagiati visto che le scuole hanno delle restrizioni assurde. Per esempio chiedono 24 ore test negativo, più tracciamento giornaliero, più genitori negativi, più tracciamenti privi di cambi città nei precedenti 4 giorni. Tutto ciò rende impossibile il lavoro e implica continuo disagi alle famiglie e a noi.
Chi è stato in famiglia o tra gli amici a spingerla verso l’attività agonistica, oppure si è trattato di una sua folgorazione guardando ai modelli dei grandi campioni?
La mia famiglia ha sempre seguito lo sport. Soprattutto grazie a mio papà, sin da piccolo guardavamo le partite insieme sul divano in salotto, commentandole e divertendoci, sono sempre stato un appassionato di calcio e di sport.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
L’ambizione è la benzina necessaria per ottenere risultati. Ovviamente conta il duro lavoro, i sacrifici, l’adattamento e il talento a volte, ma l’ambizione è il fulcro della personalità che senza di essa, sarebbe impossibile farsi strada in questa parte del pianeta, dove la personalità e il carisma fanno da padrone per il raggiungimento degli obbiettivi. Grazie a questo si riesce a non mollare e continuare ad alzarsi ogni volta che si cade. E qui si cade spesso.
Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità cosa suggerirebbe?
Imparate da tutti. Siate bravi a selezionare il buono e interpretare tutto ciò che ci circonda. Non cercate i soldi facili, sfidate voi stessi, siate perfezionisti.
Non pensate qualcosa sia banale perché anche dalle cose più scontate possono uscire grandi insegnamenti e grandi spunti per i vostri obbiettivi futuri. Leggete, esplorate, guardate film, giocate ai videogame. Tutto si può apprendere e modificato per i vostri scopi.