Datteri di mare, duro colpo ai pescatori di frodo
24 Marzo 2021Giovanni Russo: “Il dattero di mare è un bivalve perforatore che vive all’interno dei substrati calcarei colonizzandoli”.
Duro colpo inferto dalla Procura di Napoli e dalla Guardia di Finanza, Reparto Operativo Aeronavale di Napoli con il supporto del Nucleo Sommozzatori a due sodalizi criminali (Napoli e Castellammare di Stabia), dediti alla pesca indiscriminata dei datteri di mare (Il divieto di cattura e detenzione risale in Italia al 1998).
Le indagini sono durate oltre tre anni ed hanno portato all’arresto con misura custodiale in carcere di sei persone, (i vertici dei due sodalizi ritenuti responsabili della devastazione ecosistemica attraverso il prelievo dei datteri dalle coste di Napoli e Capri), mentre ad alti sei è stata decisa la custodia domiciliare.
Quattro persone inoltre saranno obbligate a presentarsi quotidianamente presso gli uffici della Polizia Giudiziaria mentre per altri tre è stato disposto il divieto di dimora.
In particolare due militari, indagati per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio, non potranno dimorare nella Regione Campania.
Sono stati sequestrati anche tre locali commerciali a Napoli e Castellammare di Stabia, ove i datteri venivano occultati e poi immessi in commercio.
Le aree interessate dalla pesca sono le rocce del Porto di Napoli ed i Faraglioni di Capri.
“Il dattero di mare – scrive il biologo Giovanni Russo in una sua pubblicazione sulla pesca del dattero di mare (Lithophaga- Lithophaga) – è un bivalve perforatore che vive all’interno dei substrati calcarei colonizzandoli dalla superficie fino ad una profondità di una ventina di metri costituendo il componente principale dell’”Endolithion”.
Per la sua peculiare ecologia, la pesca del dattero risulta essere altamente distruttiva del substrato in cui si insedia e della forme viventi che crescono su di esso e l’incremento degli ultimi anni sta provocando la desertificazione di lunghi tratti di costa calcarea”.
A seguire il video.