Davide Cordaro, le scuole dovrebbero insegnare l’importanza dello sport

Davide Cordaro, le scuole dovrebbero insegnare l’importanza dello sport

11 Aprile 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Le medaglie d’oro non sono davvero fatte d’oro. Sono fatte di sudore, determinazione e una mescolanza difficile da trovare chiamata fegato”. (Dan Gable)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un esperto di pallanuoto, prima come atleta e poi come coach: Davide Cordaro che così si presenta:

“Appartengo alla generazione degli atleti nati nelle giovanili al mare, dal 1982- STELLA MARIS PORTOSCUSO (SU).

Nella metà degli anni 80 nacque la piscina comunale di PORTOSCUSO che diventò da subito una piscina satellite della pallanuoto del Sud Sardegna

Le mie giovanili si svolsero come portiere con la nuova società AS NUOTO PORTOSCUSO che fu la fusione tra STELLA MARIS  E RARINANTES

Ebbi la fortuna di poter partecipare alle rappresentative regionali dei giochi della gioventù dall’86 al 90 raggiungendo sempre le finali nazionali. Nel 1990  a 16 anni entrai in prima squadra nel campionato di serie C nazionale e successivamente  ho partecipato a numerose manifestazioni della prima squadra regionale RN Cagliari A2 attraverso i grandi allenatori e giocatori delle giovanili del periodo, nonché il grande allenatore Gianfranco Maurandi portiere storico e mio più grande motivatore.

Successivamente dal 1995 per causa lavoro mi trasferii a Milano dove praticai la pallanuoto in modo alternato, compatibilmente con gli impegni lavorativi.

Dal 2014 collaboro con  la società ANTARES delle piscine di Iglesias e successivamente di Carbonia dove sono dirigente sportivo e allenatore delle giovanili”.

Come ha vissuto e come vive, come ha affrontato e affronta la paura della pandemia e del contagio e il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive.

Devo dire che la paura della pandemia l’ho vissuta a gradi. Agli inizi in modo surreale, soprattutto nel periodo del primo lockdown, quando era difficoltoso persino reperire i materiali di sicurezza individuale (mascherine, guanti in lattice, igienizzanti); in una seconda fase, grazie al successivo arrivo della bella stagione e al calo dei contagi, le paure sono calate, per poi quasi azzerarsi  nel periodo dell’introduzione del vaccino.

I disagi dovuti alle restrizioni sono stati parecchi, soprattutto perché agli inizi le direttive erano molto confuse e prive di fondamento. Veniva penalizzata la libertà senza tener conto delle priorità umane, costringendo le persone alla clausura forzata all’interno di 4 mura, per poi consentirci di ammassarci nelle file ai supermercati.

Oggi le mie paure non riguardano il virus e le restrizioni, bensì il fatto che i disagi avuti in questo lungo arco di tempo abbiano ormai portato a danni irreparabili.

Quanti danni hanno causato allo sport in generale e alla pallanuoto in particolare le misure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?

I danni causati allo sport in generale sono innumerevoli, le misure restrittive applicate hanno creato un divario tra i vari sport,  perché alcuni di essi vengono reputati meno importanti di altri. In particolare le piscine e le palestre sono state colpite duramente. La situazione nella pallanuoto giovanile è stata devastante:  abbiamo buttato al vento tanti anni di duri sacrifici. Questo  sport  è legato al vivaio della scuola nuoto ed è proprio quest’ultimo ambito che sarà, a lungo andare, il più rovinato. Con le serrate delle piscine abbiamo precluso 2 stagioni ai piccoli pallanuotisti e bloccato i vivai pertanto il danno, purtroppo, lieviterà.

Per esperienza personale posso affermare che le serrate hanno causato parecchie altre problematiche. Ad oggi, piscine che potrebbero essere aperte restano chiuse perché sono aumentati i costi energetici, non sarà per niente facile recuperare alla ripartenza l’utenza, né tantomeno il personale tecnico (lasciato alla chiusura).

Quanto valore tu attribuisci al binomio sport salute ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psicofisico?

Il binomio sport salute è fondamentale e dovrebbe essere uno degli obbiettivi educativi di ogni genitore. Dovrebbe inoltre essere dovere delle scuole impartirlo, i bambini oggi giocano meno, di conseguenza mi trovo spesso ad avere a che fare con  bambini ai quali manca l’acquisizione di alcuni movimenti di base.

Cosa le ha dato la pallanuoto in termini di crescita personale sociale e professionale?

La pallanuoto da sempre mi ha dato tanto, soprattutto l’aspetto agonistico di squadra, da ragazzo mi ha aiutato nel percorso della vita, ma soprattutto nel mondo del lavoro.

Oggi collaboro all’insegnamento della pallanuoto soprattutto per quanto riguarda l’aspetto propedeutico e l’ inserimento. Mi sono reso conto che senza collaborazione e collante tra nuoto e pallanuoto, la pallanuoto avrà sempre la peggio. Bisogna dare agli allievi la peculiarità di poter scegliere o di avere un’ alternativa al nuoto. Ciò crea meno propensione a decidere di abbandonare la piscina.