Davide Pulimeno: “Dopo un infortunio il recupero principale è quello mentale”
15 Febbraio 2023“Il rugby è un’ora e mezza di battaglia che può cementare amicizie per tutta una vita.”
(Henri Garcia)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Davide Pulimeno.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Sicuramente seguendo le linee guida delle autorità sanitarie. Lavorando come tecnico ortopedico inoltre mi sono ritrovato facilmente a contatto con le persone. Più il tempo passava e più mi rendevo conto di quanto la situazione fosse disastrosa.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Purtroppo ci siamo ritrovati più volte ad interrompere i campionati a causa delle restrizioni, fino a non poterci allenare in campo, che in uno sport come il rugby è di vitale importanza. Personalmente stare fermo mi ha portato ad a subire un grave infortunio al ginocchio causato sicuramente dall’inattività.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
I miei zii hanno giocato nella squadra del Torre del Greco anni fa, un po’ per sfida un po’ per curiosità, 15 anni fa nacque la passione.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La base dello sport è il divertimento, ma quando entra in gioco l’agonismo la competizione è ciò che rende tutto più appetibile, la forza di volontà è tutto. Basti pensare ad un infortunio grave, il recupero principale deve essere quello mentale.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Consiglierei di vivere ogni emozione e di rafforzare il gruppo inteso come squadra, sembra una cosa banale ma sia nelle vittorie che nelle sconfitte è quello che rende il percorso unico nel suo genere.