De Luca e Verdoliva: interventi per contrastare la violenza

De Luca e Verdoliva: interventi per contrastare la violenza

15 Gennaio 2020 0 Di Bruno Buonanno

Quattro mini telecamere fissate sulla carrozzeria riprendono da tutti gli angoli i mezzi di soccorso e gli operatori hanno sulle divise una videocamera.

 

Lampeggianti blu, fari accesi e telecamerine in funzione. Ecco l’ambulanza che l’Asl Napoli 1 mette in esposizione in uno spiazzo dell’Ospedale del Mare a due passi dall’ingresso dov’è organizzata la conferenza per illustrare la novità.

Vincenzo De Luca, presidente della giunta regionale, attivissimo in campagna elettorale, prova a scherzare sul nuovo mezzo di soccorso. “Bella, bellissima. L’avete vista con tutti questi ritrovati elettronici? È un’ambulanza, ma mi sembrava un Apache, elicottero da combattimento dotato di mille accessori per individuare e sconfiggere i nemici”.

Nuova tappa della battaglia in corso contro i violenti, i provocatori, quelli che aspettando l’ambulanza si rischiarano la voce e preparano mani e pugni per aggredire medici e infermieri se arrivano “fuori orario”. Ciro Verdoliva, papà dell’Ospedale del Mare, l’ingegnere che per circa dodici anni ha seguito come commissario straordinario i lavori dell’ultima struttura sanitaria realizzata in città (inaugurata rispetto al crono programma con dieci anni di ritardo) ricorda lo slogan “Non sono un bersaglio” che l’Asl utilizza per dare forza e coraggio ai propri dipendenti, vittime di frequenti aggressioni.

Superando montagne di spazzatura e alla ricerca di cartelli che indichino la strada da seguire per raggiungerlo, eccoci nell’Ospedale del Mare. Struttura che sogna il mare blu e che invece affaccia sull’edilizia ultra popolare di Ponticelli. “Il 118 è un piccolo pezzo dell’Azienda sanitaria che si occupa di ospedali in città ed a Capri e del territorio. Abbiamo 39 ambulanze di cui 19 utilizzate per il 118 che effettua anche dei trasporti secondari con tre ambulanze di rianimazione, cinque mezzi di soccorso operanti nelle 24 ore, sei ambulanze in attività per 12 ore al giorno e due dedicate solo al trasferimento dei detenuti. A queste si aggiungono due elicotteri e tre idroambulanze. La linea telefonica del 118 è molto calda si ricevono circa 1.900 chiamate al giorno, i mezzi di soccorso effettuano oltre 180 interventi”.

Quattro mini telecamere fissate sulla carrozzeria riprendono da tutti gli angoli i mezzi di soccorso, gli operatori hanno sulle divise una videocamera in collegamento con la centrale operativa, accanto all’autista un pulsante rosso di allarme. È il “mayday” che allerta la centrale, ma anche le forze dell’ordine. Il Gps – presentato come una novità ma da sempre previsto sulle ambulanze – consente di sapere sempre dov’è il mezzo di soccorso. “Ogni settimana saranno dotate due ambulanze – ricorda Verdoliva – di questi dispositivi così come gli ospedali con il pronto soccorso hanno un mayday per chiedere aiuto: Loreto Mare e Pellegrini avvertendo i carabinieri; San Paolo, Loreto Mare, Pellegrini San Giovanni Bosco, Ospedale del Mare, Capilupi di Capri e l’Ospedale veterinario del Frullone contattando la polizia”. Pazienti e i loro parenti pronti ad alzare la voce e le mani, ma il traffico tiene il 118 cittadino fuori dai tempi limite previsti a livello nazionale. Con attese lunghe e snervanti.

In abito blu il governatore ascolta e si compiace. La sala è gremita, è il momento di prendere la parola. “Voglio parlare subito di un doppio o triplo miracolo vissuto in diretta. Il primo è riferito all’orgoglio, alla solidarietà e alla serenità che si vive nei rapporti esistenti tra quest’azienda sanitaria e i dipendenti. Sì, il clima è ottimo”, il governatore è soddisfatto.

E il secondo punto? “Vogliamo occuparci dell’umanizzazione. La Campania è prima in Italia per tempi di pagamento. Ventidue giorni per i farmaci, 38 giorni (insieme con l’Umbria) per i pagamenti complessivi. Eravamo abituati a piangerci addosso – ricorda De Luca – oggi abbiamo eccellenze nazionali e internazionali in cardiochirurgia e in tante altre specialità”. Salvini conta più di Di Maio, può rivelarsi un duro avversario elettorale per questo viene citato più volte per i tweet che invia da Milano. “Potrei parlare della meningite che colpisce Bergamo, delle lunghe file per le vaccinazioni, ma non lo faccio perché questi pensieri mi fanno venire l’orticaria”. L’autocelebrazione del governatore è intensa e non gli dà la possibilità di ricordare che buona parte dei risultati ottenuti sono partiti prima, sotto la guida Caldoro. La Regione è ancora mal pagata in Italia con 200 euro in meno ad abitante rispetto ai cittadini di Reggio Emilia, la Campania dal fondo sanitario, come ricorda De Luca, riceve 10 miliardi e 357 milioni di euro.

Il governatore si ricandida, è già sul fronte. “In due anni siamo usciti dal commissariamento, abbiamo fatto bene a mandar via due sedicenti commissari che venivano retribuiti dalla Regione con circa 9 mila euro netti al mese. Abbiamo ancora problemi di personale anche se abbiamo stabilizzato 250 operatori socio sanitari; lunedì alla Mostra ci saranno 800 nuovi assunti per la Napoli 1, 2 e 3 e per il Cardarelli. Complessivamente ci saranno presto 7.600 nuovi addetti in sanità. Un’ambulanza attrezzata come questa dell’Ospedale del Mare – ricorda ancora il presidente – non c’è a Milano, Venezia o Bologna. La nostra mi sembrava un elicottero Apache”.

Elezioni dietro l’angolo, per l’assegnazione della poltrona da governatore siamo vicini al semestre bianco. Ma De Luca guarda avanti. “Abbiamo chiuso un accordo con i medici di medicina generale utile per risolvere i problemi di assistenza territoriale. Un’altra urgenza è l’autismo, dobbiamo pensare all’assistenza psichiatrica, intanto abbiamo attivato tutte le reti tempo dipendenti. Chi vuol parlare della sanità campana prima di farlo si alzi in piedi. Noi vogliamo essere i primi in Italia, andiamo avanti con orgoglio campano e napoletano”.