De Luca: fin quando ci sarò io la Campania non avrà neanche un euro di debito
4 Luglio 2023“Nel 2021, in pieno Covid, in Campania non abbiamo aspettato il permesso di qualcuno per istituire la zona rossa quando avevamo l’esplosione del contagio, abbiamo chiuso e basta e ci siamo salvati. Nell’estate del 2021 abbiamo approvato un piano socioeconomico di un miliardo e cento milioni di euro di aiuti. Di questo piano, faceva parte una idea che ci sembrava doverosa di solidarietà: il raddoppio delle pensioni al minimo per due mesi, maggio e giugno. É stata un’avventura anche quella perché per motivi di privacy non volevano fornirci gli elenchi dei pensionati. Nonostante tutto abbiamo dato una mano alla povera gente. Noi continueremo a lavorare così, ad essere vicini alla povera gente, ai pensionati, a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Lo faremo senza vendere chiacchiere. Noi non faremo neanche un euro di debito fino a quando ci sto io alla Regione Campania e conto di starci a lungo, ovviamente”. Ad affermarlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca nel corso del primo incontro organizzato dagli Spi-Cgil della Campania e dell’Emilia-Romagna dal tema “No all’autonomia differenziata che divide il Paese e penalizza i più poveri”, tenutosi questa mattina nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno.
E poi si sofferma sull’alluvione in Emilia Romagna. “Un saluto affettuoso agli amici dell’Emilia che stanno vivendo un momento difficile. Ovviamente gli amici della Romagna, in particolare, aspettavano dal governo nazionale le risorse per ripartire. Per adesso i soldi non sono arrivati. Bisogna avere fede, fiducia, nel futuro. È arrivato solo il generale. Vediamo se arrivano i soldi” – ha aggiunto salutando il segretario generale dello Spi Cgil Emilia Romagna, Raffaele Atti. Parlando del generale Figliuolo, ricordando il periodo del Covid, e dei vaccini che “non erano proporzionati alla nostra popolazione”, De Luca ha detto: “È stato uno dei motivi di polemica mia con il generale che è andato a rallegrare la Romagna”.
“L’autonomia differenziata – ha precisato – parte da una legge sciagurata. Hanno approvato un disegno di legge prima delle elezioni regionali in Lombardia estremamente pericoloso perché prevede alcune cose che sarebbero la morte per il Sud. Prima di fare l’autonomia differenziata, dovremmo definire i livelli essenziali di prestazioni. Prima di partire con l’autonomia differenziata, bisogna capire qual è il divario di servizi tra Nord e Sud, servizi sanitari, servizi di trasporto, servizi idrici, servizi scolastici, asili nido ed altro. E dobbiamo riequilibrare il tutto utilizzando anche il Pnrr, ma non ci pensa nessuno”.
“La prima truffa è che chi definisce i livelli essenziali di prestazioni è proprio il governo, cioè un organo politico – ha aggiunto – La seconda truffa è data dal fatto che si ripropone non solo la spesa storica ma il residuo fiscale. Questa è stata soprattutto una richiesta del Veneto che chiede, come altre regioni, che le regioni del Centro-Nord mantengano nel loro territorio una percentuale della capacità fiscale”.
“Come vedete, vesto da vecchio burocrate sempre grigio e blu, non ho molta varietà di colori – ha concluso – Non ho molta armocromia, diciamo così. Però mi darebbe fastidio dare 300 euro l’ora ad una consulente per i colori perché 300 euro l’ora sono i due terzi di una pensione al minimo. E vengo da una storia nella quale queste cose sarebbero state imbarazzanti, sinceramente”.