De Luca, la crisi del Ps al Cardarelli è crisi “universale”
29 Maggio 2022“Quello che sta accadendo al Cardarelli (ospedale di Napoli dove sono stati denunciati pesanti disagi con affollamento del pronto soccorso, ndr) è esattamente quello che sta succedendo in tutta Italia, né più né meno.
Hanno tentato di fare una speculazione, ma dopo 24 ore si è capito che, in realtà, questo problema riguardava il Cardarelli, ma riguardava anche Milano, Roma, Torino, Genova, Bologna”.
A dirlo il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine della presentazione dei risultati del progetto di ricerca “Campania Oncoterapie” alla Fondazione Ebris di Salerno.
“La verità – ha spiegato De Luca – è che abbiamo un ministero della Salute che continua a dormire in piedi perché non ci sono medici per il pronto soccorso e la Campania ha una sofferenza in più perché è la regione che ha il deficit più alto di medici per l’emergenza, ne mancano 800. Abbiamo fatto, in questi mesi, ripetutamente, concorsi per assumere medici nei pronto soccorsi.
I medici non partecipano. Il problema è nazionale. Bisogna definire condizioni lavorative migliori, delle condizioni anche retributive diverse per i medici di pronto soccorso, i quali lavorano in trincea e bisogna aumentare il numero dei medici della sanità pubblica perché, ancora oggi, le spese per il personale medico sono ferme, per legge nazionale, al 2004″.
Secondo De Luca “è un tema che stiamo sollevando, in Conferenza delle Regioni, da anni, è un tema che deve affrontare e risolvere il ministero della Salute, altrimenti continueremo ad avere emergenze. È ovvio che, a volte, questi problemi vengono accentuati anche da cattive abitudini. Se noi abbiamo nei nostri pronto soccorso l’80% di persone che va in codice verde, che cioè non ha un accidente di niente, è chiaro che ingolfiamo i pronto soccorso. Cerchiamo di assumere anche abitudini da persone mature. E faccio anche appello a qualche medico di famiglia di non mandare, soprattutto nei fine settimana, nei pronto soccorso, i propri pazienti. Quindi, dobbiamo anche correggere alcune cattive abitudini che sono particolarmente diffuse in alcune realtà meridionali, quindi anche in Campania.
Problemi nazionali, carenza di medici, problemi che riguardano i medici dell’emergenza e anche cattive abitudini. Nel pronto soccorso si va per problemi seri, non per il taglio al dito quando si sta a fare qualche lavoro in cucina”, conclude De Luca.