Denuncia dei detenuti di Bellizzi Irpino
26 Luglio 2019Riceviamo e pubblichiamo
Carenze sul fronte sanitario e non solo. Le penalizzazioni che gli ospiti della casa circondariale sono costretti a subire diventano “pena accessoria” per chi è già privo della libertà.
Alcuni detenuti dal carcere di Bellizzi Irpino hanno scritto una lettera, in forma privata per paura di ritorsioni, nella quale denunciano le critiche condizioni in cui sono costretti. Nella missiva indirizzata a Pietro Ioia, presidente dell’associazione ex detenuti napoletani organizzati, chiedono il rispetto dei loro diritti umani e civili. Le irregolarità sono molteplici, dal punto di vista sanitario, fino ad arrivare alle attività di reinserimento, quindi scolastiche, professionali ed hobbystichè, considerata la carenza di personale. Addirittura apprendiamo che durante la notte ed il giorno viene sistematicamente sospesa l’erogazione dell’acqua.
Nel gennaio 2019 il garante campano per i detenuti, Samuele Ciambriello, in seguito ad una visita denunciava le macroscopiche inadempienze riscontrate. I detenuti sono persone che avendo commesso dei reati scontano una pena che consta nella limitazione della libertà personale, quello che avviene nelle carceri e la disumanizzazione dell’essere, è incostituzionale. Come Rifondazione comunista sollecitano il garante provinciale e tutte le autorità competenti ad intervenire tempestivamente; nel frattempo provvederemo ad inoltrare una denuncia al ministro della giustizia.
*Segretario provinciale Rifondazione comunista