Di ferie si può morire
25 Luglio 2019Succede anche questo “nella terza sanità d’Italia”. Succede che ad una paziente affetta da carcinoma alla mammella venga rinviata la terapia non per motivi medici ma per carenza di personale.
Chiusi per ferie. Ritorni il mese prossimo. Non è l’insegna di uno dei tanti uffici privati del territorio né tantomeno quella di centri commerciali, bar, ristoranti aperti addirittura fino a tarda sera in questo stagione estiva. Purtroppo a “chiudere le porte in faccia” ad un paziente affetto da “carciroma mammario avanzato” è l’Unità Operativa di Oncologia dell’ospedale A. Tortora di Pagani. Alla paziente già trattata con un ciclo di terapie in protocollo sperimentale con “immunoterapia e carboplatino” dal 20 giugno scorso con frequenza settimanale, prenotata per il giorno 27 luglio, è stato riferita l’impossibilità del trattamento dovuta “al periodo estivo”.
Non più quindi “aperti per ferie” ma chiusi per carenza di personale. Un gioco atroce sulla pelle di ammalati gravi, in lotta per la vita, “privati” anche della speranza di sopravvivere, per mancanza di programmazione sanitaria in un ospedale pubblico.
Certamente la carenza di personale, male endemico in tutte le Asl della Campania, può condizionare la funzionalità di molti reparti ma in quelli “particolari”, delle grosse specializzazioni, l’oncologico in particolare, dove vengono “sperimentati” nuovi protocolli è semplicemente disumano, senza scomodare il codice penale, “rimandare a casa” malati gravi. Perchè non continui ad essere una lotta contro i mulini a vento, un Sos alle organizzazioni sindacali, ai rappresentanti politici. “Fate presto” la salute dei cittadini viene prima di ogni cosa.