Di Tommaso, in qualsiasi sport conta anche l’aspetto umano

Di Tommaso, in qualsiasi sport conta anche l’aspetto umano

22 Settembre 2024 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Simone di Tommaso, allenatore della formazione seniores  dell’ABBA Pineto Volley militante in A2 è reduce dalla partecipazione ai Giochi olimpici  di Parigi 2024 da guida tecnica  della coppia composta da Paolo Nicolai e Samuele Cottafava, approdata sino agli ottavi di finale del torneo maschile di Beach Volley.

Tanti successi in campo nazionale ed internazionale non sono mai frutto del caso. Se dovesse indicare uno o due ingredienti che hanno contribuito a realizzare questo suo esaltante percorso a cosa farebbe riferimento?

Senza dubbio ritengo che alla base di un allenatore, quindi in primis parlo per me stesso, ci debba essere un buon livello di competenza e un continuo aggiornamento su quelle che sono le dinamiche del gioco in continua evoluzione, della metodologia d’allenamento e delle scienze applicate agli sport di squadra. Parallelamente ho sempre dedicato molto tempo e attenzione alla qualità nella comunicazione e alla componente empatica fondamentale per entrare in sintonia con tutte le figure di un team, dai giocatori, allo staff per finire alla società.

 Le risulta più semplice il ruolo di guida tecnica, anche se questo comporta enormi responsabilità o quello dell’atleta impegnato in prima persona nell’attività agonistica?

 Ho voluto fortemente fare l’atleta nella mia vita e mi sono sentito sempre a mio agio in questo “ruolo”, non nego però che alcune lacune fisiche come l’altezza siano state difficoltà che hanno comportato diversi rallentamenti nella mia carriera. Da allenatore mi sento molto a mio agio, è qualcosa che riesco a fare con estrema naturalezza e passione. Ricoprire un ruolo di responsabilità mi stimola ad offrire quotidianamente la miglior versione di me stesso, offrendo sempre esempi concreti e positivi a chi ho intorno.

 Lei ha dichiarato che Beach volley e Volley sono figli della stessa madre ma quale delle due pratiche le è più congeniale?

Difficile poter stabilire cosa preferisco tra volley e beach volley. Sicuramente sono state da sempre parti integranti della mia vita, sia da atleta che da allenatore. Ritengo che sia stata una fortuna per la mia formazione aver attinto esperienza e conoscenze da entrambi questi sport. Con il beach volley ho avuto la fortuna di raggiungere l’apice con la partecipazione alle olimpiadi, ora sono concentrato per iniziare con il piede giusto questa mia avventura nel volley con l’ambizione di arrivare più lontano possibile. Lascerò dire agli altri quale delle due discipline mi è più congeniale provando a dimostrarmi sempre all’altezza della situazione.

 Al di là delle doti innate stile di vita ed alimentazione sana contribuiscono senz’altro al successo di un grande campione. È d’accordo ?

Sicuramente nella carriera di un’atleta ci sono tanti aspetti che contribuiscono per la sua totale realizzazione. Oltre a quelli fisici, tecnici e tattici aspetti come alimentazione e riposo sono importanti e andrebbero sensibilizzati da subito i giovani sulla reale incidenza che questi aspetti possono avere sullo sviluppo, soprattutto a lungo termine, della loro attività. Mi è sempre piaciuto trasmettere un concetto ai miei atleti, non c’è una sola medicina che assicura il successo ma è la somma di tante attenzioni che può portare ad avvicinare il più possibile il loro potenziale alla reale messa in pratica

 La vita di tutti è costellata da gioie ma anche da affanni. Un momento si ed un momento no della sua vita sportiva e non.

Gli up e down sono alla base della vita e di qualsiasi lavoro, difficile stabilire un solo momento sia negativo che positivo. Sicuramente due quarti posti consecutivi agli Europei 2023 e 24 hanno “fatto male” ma fortunatamente le gioie e i risultati positivi sono state tante, anche più del previsto. Detto questo nella mia carriera, prima da giocatore e ora da allenatore ho sempre lavorato con l’obiettivo di lasciare un’immagine di me positiva e di rappresentare per le squadre in cui opero una figura di crescita umana e professionale.