Diego De Carolis: “Il mio traguardo più grande è aver potuto fare della mia passione il mio lavoro”
8 Aprile 2022“La pratica sportiva è un microcosmo della vita fatto di sacrifici, applicazione nel lavoro, rispetto delle regole, successi e delusioni. Ma è soprattutto un modo sano di intendere la vita, a prescindere dai risultati che ciascuno può ottenere”. (CESARE PRANDELLI)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un maestro del Fitness: Diego De Carolis.
Come vive e come ha vissuto la paura del contagio e il disagio legato alle inevitabili e severe misure restrittive?
In merito alla paura e al disagio causato dalla pandemia devo ammettere che, forse per incoscienza o forse per una mia indole, non ho mai avuto paura del contagio e di questa pandemia, almeno dal punto di vista sanitario. Quello che mi ha preoccupato maggiormente sono state e sono tuttora le conseguenze delle scelte politiche legate al diffondersi del virus. Quello che ho cercato di fare, specialmente nel primo periodo di chiusure (da marzo 2020), è stato il cercare di non sprecare tempo, per cui ne ho approfittato per continuare a formarmi e chiudere dei percorsi che rimanevano aperti. Insomma ho impiegato il mio tempo libero per poter approfondire le mie conoscenze.
Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa gestione politica?
Per quanto ho potuto vedere direttamente, la gestione politica in merito al fitness e allo sport in generale è stata davvero pessima, principalmente perché la confusione ha regnato per gran parte di questo periodo pandemico e la conseguente incertezza non ha permesso di poter continuare serenamente a lavorare. Spesso i clienti entravano in palestra con il dubbio che le strutture potessero richiudere a breve e senza preavviso, ciò ha frenato le nuove iscrizioni con pesanti danni per il settore fitness. Memorabile per assurdità è stata l’uscita, a ottobre 2020, nel quale il Presidente del Consiglio ha dapprima chiesto alla palestre di dotarsi di dispositivi di sicurezza e adeguarsi a delle norme dettate dal Governo, per poi decretare dopo 7 giorni la chiusura di tutte le strutture fitness del territorio italiano. Insomma a mio avviso c’è stata una grave mancanza di rispetto per tutto il settore, tra rimborsi che non arrivavano o erano davvero scarsi, chiusure indiscriminate, incertezza costante…
Dal punto di vista della salute ho potuto riscontrare notevoli disagi per chi stava portando avanti un percorso personale di benessere sia fisico che mentale, magari perché aveva deciso di iniziare un cammino per il dimagrimento o per recuperare da un infortunio o un’operazione.
Quanto valore lei attribuisce al binomio sport-salute ovvero quanto è importante l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psico-fisico?
Riguardo questo aspetto, non lo dico io, ma molte ricerche scientifiche sostengono l’importanza dell’attività fisica per il mantenimento di uno stato di salute ottimale. Si sa che l’attività fisica, se ben strutturata, può influire positivamente sui livelli di colesterolo, prevenzione dell’osteoporosi, salute del sistema immunitario, miglioramento dell’efficienza del sistema cardio-circolatorio, performance cerebrali e molti altri aspetti. L’attività fisica insomma contribuisce in maniera sostanziale all’aumento della qualità della vita e alla longevità.
Cosa le ha dato la pratica sportiva in termini di crescita personale sociale e professionale?
Il fitness mi ha permesso di poter fare di una passione un lavoro e questo credo sia l’aspetto più importante, poter lavorare facendo ciò che mi piace e che mi stimola ogni giorno a poter saperne di più, informarmi, formarmi e vedere con i miei occhi i progressi di ciascuno.