Diego Grassi, amo pormi sempre nuove sfide ed obiettivi
17 Aprile 2022“Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare”. (Thomas Stearns Eliot)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un ragazzo che ha lo sport nel sangue: Diego Grassi.
Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia del contagio e del notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?
Nel corso di questa pandemia ho vissuto fasi e paure molto differenti fra loro. Ho avuto inizialmente una paura estrema del contagio e delle conseguenze che avrebbe potuto comportare; successivamente dopo esser entrato in contatto con alcuni positivi asintomatici e non aver subito alcun contagio, ho ridotto notevolmente le mie paure al riguardo.
Per quanto riguarda le misure restrittive non sono stato pienamente d’accordo con alcune di esse in quanto, rimanendo generici, risultavano troppo o troppo poco restrittive. Dalla privazione delle attività sportive individuali agli orari di coprifuoco, per ridurre i contagi, si è purtroppo andati contro alcuni diritti inviolabili dell’uomo.
Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa gestione politica?
I danni arrecati allo sport sono stati enormi; inizialmente era ben comprensibile ed accettabile che ogni tipo di attività sportiva al chiuso dovesse esser limitata o temporaneamente interrotta per ridurre le possibilità di contagio. Ritengo personalmente che proibire l’attività fisica individuale all’aria aperta sia stata un’imposizione immotivata: i danni che ho personalmente subito, e che sono facilmente riscontrabili anche nelle altre persone, riguardano sicuramente la compromissione dello stato fisico e mentale. Attualmente all’interno della mia palestra, così come in quasi tutte le altre, le persone sono abituate a dover prenotare con anticipo ogni singolo ingresso compromettendo la propria libertà e quindi talvolta rinunciando agli allenamenti ed al rinnovo delle iscrizioni.
Quanto valore lei attribuisce al binomio sport-salute ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psicofisico?
Gli sport che pratico e che ho praticato nel corso del tempo hanno sempre contribuito in misura elevata al mantenimento del mio benessere psicofisico. Vivo lo sport come un’evasione dalla routine e dai pensieri che possono derivarne. Nel quotidiano cerco sempre di ritagliare almeno un’ora per praticare qualche esercizio al fine di rilassarmi e non pensare a nient’altro che quello.
Cosa le ha dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva?
Mi impongo spesso nuove piccole sfide sportive come ad esempio correre un km in più o arrampicare una parete più complicata; questo mi permette di mantenere sempre attiva la voglia di sfida e raggiungimento di nuovi obiettivi.
Attualmente lo sport che pratico maggiormente è L’arrampicata sportiva; ogni giorno pianifico piccoli allenamenti da svolgere la sera in palestra in modo da spingermi a migliorare di volta in volta valutandone poi i benefici nel fine settimana quando andrò ad arrampicare in montagna. Ritengo che pianificare degli obiettivi che ci permettano di ottenere anche piccoli risultati sia una grande spinta mentale. Lo sport mi ha insegnato che questo modo di fare può esser trasportato anche nella vita personale e lavorativa pianificando quindi sempre degli obiettivi a cui puntare per migliorarsi.