
Digiuno intermittente e dieta ipocalorica: efficacia a confronto per la perdita di peso
17 Aprile 2025Lo schema di digiuno intermittente 4:3, che alternare periodi di digiuno a giorni normali porta a una perdita di peso superiore rispetto alla dieta con restrizione calorica quotidiana. La differenza media è stata di 2,89 kg in più dopo un anno. Entrambe le strategie si sono dimostrate efficaci, ma i risultati sono riferibili al contesto controllato dello studio e potrebbero non essere generalizzabili alla popolazione generale.
Lo schema di digiuno intermittente
Lo studio clinico randomizzato è stato condotto negli Stati Uniti e pubblicato sugli Annals of Internal Medicine ha confrontato l’efficacia del digiuno intermittente (IMF) con la restrizione calorica giornaliera (DCR) in un programma di perdita di peso di un anno, supportato da strategie comportamentali. Ha coinvolto adulti tra i 18 e i 60 anni con un indice di massa corporea (IMC) compreso tra 27 e 46. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: il primo ha seguito un regime di digiuno intermittente 4:3, caratterizzato da una riduzione dell’80% dell’apporto calorico per tre giorni non consecutivi a settimana, con un’alimentazione libera nei restanti giorni. Il secondo gruppo ha adottato una restrizione calorica costante pari al 34% dell’introito energetico quotidiano, con l’obiettivo di replicare il deficit energetico settimanale del protocollo IMF. Entrambi i gruppi hanno ricevuto un programma comportamentale di perdita di peso ad alta intensità, comprensivo di sessioni di supporto collettivo e della raccomandazione di incrementare l’attività fisica moderata fino a 300 minuti settimanali. Il parametro principale di valutazione era la variazione del peso corporeo dopo dodici mesi.
Effetti sulla perdita di peso
Dai dati raccolti su 165 partecipanti randomizzati (IMF: 84; DCR: 81), di cui 125 hanno completato il trial, è emerso che il protocollo IMF ha determinato una riduzione ponderale superiore rispetto a DCR, con una differenza media di 2,89 kg (intervallo di confidenza al 95%: da 5,65 a 0,14 kg). Tuttavia, gli autori sottolineano che la generalizzabilità dei risultati potrebbe essere limitata, considerando il contesto specifico dello studio e la tipologia di partecipanti coinvolti, quindi potrebbero non essere estesi alla popolazione generale.
Nel complesso, l’indagine conferma che il digiuno intermittente 4:3, integrato in un programma intensivo di gestione del peso, può rappresentare una strategia efficace per la riduzione della massa corporea negli adulti con sovrappeso o obesità, con risultati leggermente migliori rispetto alla restrizione calorica continua.