Direttamente da Santa Lucia l’Eli-bando atterra sulla pista di Soresa
17 Novembre 2018Capri e le isole possono riprendere a sperare, almeno quello. Intanto è partita, impugnative permettendo, la nuova gara con relativo capitolato d’appalto che dovrebbe mettere la parola fine alla querelle.
Tanto tuonò che piovve! La Regione Campania con una velocità inusitata dopo circa quindici anni di proroga, attraverso la sua società in house, la Soresa, pubblica un nuovo bando di gara per la fornitura “Del servizio di soccorso con elicottero” a supporto del Servizio Medico d’Emergenza.
Uno stop immediato quindi alla procedura di proroga del vecchio appalto, peraltro impugnato dalle ditte escluse. Ma si è trattato sicuramente anche di una “reazione d’istinto” per gli ultimi due clamorosi mancati interventi dell’elisoccorso sull’isola di Capri. Sulla scandalosa vicenda che ha portato a dure prese di posizione dei due sindaci, di Capri e Anacapri sono in molti a chiedersi se, in tutta la vicenda dei due mancati decolli e della “scomparsa” del verricello da uno dei due elicotteri, si sia interessata la “Commissione di Monitoraggio” che doveva verificare nel tempo il buon andamento del servizio appaltato in conformità ai requisiti contrattuali e di gara previsti dal vecchio capitolato. Ma torniamo al nuovo appalto, frutto secondo alcuni di un parto prematuro, della durata di cinque anni per un importo di 50 milioni e 700 mila euro, che non tiene conto – sempre secondo i bene informati – dei rilievi dell’Enac sulla non idoneità notturna all’atterraggio sull’isola di Capri, per prescrizioni non eseguite, e sulla effettiva operatività dell’aereoporto di Pontecagnano in grado di assicurare assistenza nei tempi comunicati dal gestore e che non coprono, però, i “trenta minuti prima dell’alba e i 30 minuti dopo il tramonto, richiesti nel capitolato.
Confermate le 14 basi di atterraggio di cui 6 anche notturne, Cardarelli, Ischia, Capri Casamicciola, Procida, S. Angelo a Sasso (BN), S.Angelo dei Lombardi (AV). Ma sono sufficienti ad assicurare e giustificare il tempo previsto (da venti a trenta minuti) del “pronto intervento” nella aree interne della Regione Campania dopo la chiusura di numerosi pronto soccorso negli ospedali provinciali?
E poi, viene da chiedersi, come mai manca il punto d’atterraggio all’Ospedale del Mare, gioiello della sanità campana e baricentrico anche per i paesi vesuviani?
Recita un vecchio adagio che “la gatta frettolosa fece mici ciechi”: non vorremmo che dopo anni di proroghe su un servizio di soccorso sanitario a mezzo elicottero, negli ultimi tempi “fuori controllo”, una gara d’appalto frettolosa possa dare il fianco ad impugnative che porterebbero ad altre lungaggini burocratiche dannose per il servizio.
Nel frattempo dall’isola di Capri con ”emergenza sanitaria” non di facile soluzione malgrado i proclami dei vertici regionali di miglioramento ed ampliamento dei servizi offerti dall’ospedale Capilupi, vengono dalle alture del monte Solaro, da dove l’imperatore Tiberio secoli fa riusciva a governare il mondo, segnali di fumo, molto più sicuri ed efficienti delle linee telefoniche che hanno peggiorato l’isolamento di una località famosa in tutto il mondo e biglietto da visita negativo della sanità regionale. Ma a quanto pare i capresi si stanno organizzando in proprio.