Discarica “Lo Uttaro”: la Corte Europea condanna lo Stato
19 Ottobre 2023lIl vescovo Nogato vi celebrò messa ma, evidentemente, il clamoroso gesto di denuncia non è bastato a richiamare l’attenzione sulla gravissima problematica ambientale. la bomba ecologica è rsstata lì,debitamente impacchettata e, trent’anni dopo, nonostante i recentissimi finaziamenti ottenuti per bonificare il sito, la Corte europea dei diritti umani ha condannato lo Stato italiano per come ha gestito la discarica in località Lo Uttaro, nel Comune di Caserta, dal 1994.
Nella sentenza la Cedu indica in particolare, che l’inquinamento causato dai rifiuti ha avuto un impatto negativo sul benessere personale dei ricorrenti durante la crisi creata dal mal funzionamento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti durante lo stato di emergenza in Campania dal 1994 al 2009 e che tale situazione continua per quanto riguarda la discarica a Lo Uttaro, che a tutt’oggi le autorità italiane non hanno ancora messo in sicurezza o bonificato.
A rivolgersi alla Cedu il 23 giugno del 2010 sono stati 19 abitanti del comune di Caserta e San Nicola La Strada affermando che aprendo la discarica Lo Uttaro e non provvedendo poi alla sua bonifica e al ripristino ambientale, le autorità hanno messo a repentaglio la loro salute e violato il loro diritto a risiedere in un luogo in cui non dovevano subire le conseguenze dell’inquinamento prodotto dalla discarica stessa.
Hanno sostenuto anche che lo Stato li stava discriminando non garantendo la stessa protezione data ad altri cittadini italiani. E infine di non aver potuto far causa per ottenere la restituzione delle tasse pagate per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Oggi la Cedu ha dato in parte ragione a undici di loro e ha dichiarato inammissibili i reclami degli altri otto perché non hanno fornito prove di risiedere nei comuni interessati. Nella sentenza i togati di Strasburgo evidenziano che gli 11 abitanti di Caserta e San Nicola La Strada “sono più vulnerabili alle malattie” perché hanno vissuto in un’area dove sono violate le norme di sicurezza sulla gestione dei rifiuti durante l’emergenza in Campania, e in cui “l’inquinamento persiste e mette in pericolo la salute dei ricorrenti”. La condanna dell’Italia giunge due giorni dopo che il Comune di Caserta ha ottenuto un finanziamento di 6,5 milioni di euro per la messa in sicurezza permanente della discarica.