Diventare mamme e papà (III parte)
23 Agosto 2019All’ospedale di Castellammare di Stabia i Corsi di accompagnamento alla nascita (Can) sono diventati una splendida realtà, con un numero di gestanti in crescita costante.
Il corso insegna cose semplici, come fare il bagnetto al bimbo, come curare le ragadi al seno, come gestire le variazioni del corpo, tutte cose che in nessun libro di Ginecologia o Pediatria ho mai letto. Il corso mostra in molti suoi incontri un atteggiamento critico e moderno, l’incontro con i papà ne è la conferma. In una società moderna in cui l’educazione dei figli è destinata con lo stesso peso ai due genitori, è importante che i futuri papà siano preparati fin dall’inizio. Credo che i Can debbano essere sostenuti, soprattutto se ben strutturati e curati come quello diretto dalla dottoressa Pappalardo con la sua equipe.
Il lavoro del Can si concentra in modo particolare sull’allattamento al seno, con gli obiettivi di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno, implementazione dell’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi e complementare nei successivi, creazione di una cultura favorevole all’allattamento al seno nel nucleo familiare. Strumenti utilizzati a favore dell’allattamento al seno sono l’informazione capillare sui vantaggi per madre, bambino e società, le spiegazioni dettagliate su modalità, tecniche, problematiche e relative soluzioni dell’allattamento al seno, promozione della collaborazione da parte di padri e nonne per creare una rete di sostegno a favore dell’allattamento materno, piena disponibilità alla consulenza e al sostegno alla famiglia anche dopo il parto, attraverso incontri al Consultorio, telefono e mezzi elettronici (gruppi Whatsapp e facebook), pianificazione di incontri dopo la nascita, soprattutto nei casi a rischio.
“Da un sondaggio condotto sui gruppi facebook dei Can dell’ultimo anno- precisa Nilde Pappalardo – l’80% delle mamme ha allattato al seno e il 65% in modo esclusivo per 6 mesi. Punto di forza di questo successo, l’intesa dello staff di professionisti del Can, tutti impegnati, ognuno nell’ottica della propria figura e competenza professionale, a parlare ‘la stessa lingua’, e l’indirizzamento delle informazioni non solo alle future mamme ma anche alle loro persone-risorsa come partner, madri, suocere. Tutto ciò, nonostante le criticità che nell’ambiente esterno creano ostacolo all’allattamento al seno come ansia, senso di inadeguatezza, eccessiva preoccupazione per la crescita in peso del neonato, cattiva interpretazione del suo pianto, influenza dei familiari e a volte anche degli operatori sanitari”.
Altro precipuo obiettivo del Can, lo sviluppo e incrementi delle capacità genitoriali: creare un percorso educativo, informativo e di sostegno alla genitorialità consapevole al fine di indurre i futuri genitori a maturare e compiere scelte adeguate, basate sui propri bisogni e valori ma in sintonia con le evidenze scientifiche attualmente accreditate. Lo strumento utilizzato è l’offerta ai futuri genitori, durante gli incontri del CAN, della possibilità di confronto e approfondimento con esperti qualificati sul proprio ruolo e compito genitoriale e su problematiche e temi della salute del bambino e della vita familiare di tutti i giorni, affinché siano messi in condizione di sviluppare al massimo le proprie risorse e potenzialità per crescere figli sani, sereni, autonomi e responsabili.
“Particolare attenzione- aggiunge Nilde- viene rivolta a identificare le situazioni a rischio su cui gli esperti possano intervenire individualmente per correggere gli elementi disfunzionali. Da interviste proposte alle coppie negli incontri post-partum, emerge fortunatamente la capacità di resistenza delle stesse, opportunamente formate nel Can, all’intrusione di modelli di accudimento e gestione del neonato modulati dall’ambiente esterno o generati dai pregiudizi e stereotipi indicati come “fantasmi nella culla” nella mente dei genitori. Sono punti di forza ancora una volta il coinvolgimento nel Can di un nutrito staff di professionisti che offrono informazioni omogenee e concordanti pur nell’ottica della propria figura e competenza professionale, e il coinvolgimento attivo dei padri con incontri a loro dedicati, guidati dal pediatra Carlo Alfaro.
Criticità sono le difficoltà dei padri per esigenze di lavoro a partecipare agli incontri, per ovviare alla quale si è aperto il Consultorio anche in orari serali”. In conclusione, chi si appresta a diventare genitore trova nella Unità Operativa Materno Infantile di Castellammare di Stabia una realtà molto attiva che prende in carico in maniera globale, gratuitamente, le esigenze di future famiglie.