Donare per aiutare la vita
29 Marzo 2019Affinché cessino i viaggi della speranza per tutti gli ammalati che possono sperare solo in un gesto di solidarietà per sfuggire alla condanna della malattia e tornare a vivere una vita quasi normale.
Le donazioni ed i trapianti d’organo: il valore del gesto dell’innovazione. Sono titolo e sottotitolo del simposio organizzato – oggi, a partire dalle 9 con prosecuzione fino alle 14, nell’aula Mediterraneo dell’Azienda ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli – su input di Anna Iervolino, direttore generale del nosocomio collinare, in stretta sinergia con il direttore del Centro regionale trapianti, Antonio Corcione.
Un parterre d’eccezione quello che ha affiancato i promotori dell’incontro: dalla dirigente di staff Direzione generale tutela della salute Regione Campania e referente dei trapianti, dottoressa Antonella Guida, ad Antonio Giordano, commissario Azienda ospedaliera dei colli; dal direttore generale del Policlinico federiciano, Vincenzo Viggiani a Michele Santangelo, responsabile della Divisone di chirurgia del retroperitoneo e dei trapianti di rene da vivente alla Federici II; da Giovanni Vennareci, responsabile della Chirurgia epatobiliare e trapianto di fegato Centro al Cardarelli a Ciro Maiello, responsabile della Cardiochirurgia dei trapianti Aorn dei Colli. Un elenco lunghissimo e qualificato, di relatori e di interventi, che diventa impossibile citare tutti.
Ad arricchire la manifestazione, la presenza massiccia e competente delle associazioni dei trapiantati e dei volontari che concorrono alla diffusione della cultura del dono, tra gli altri: Franco Martino, Associazione trapiantati fegato di Caserta; Franco Michele, referente Regione Campania Associazione donatori di midollo; Rosaria Napoli associazione nefropatici e trapiantati regione Campania.
Ora in regione, questo il leit motiv, l’organizzazione ed anche il sistema di rete è stato realizzato. C’è però necessità che, di fronte agli investimenti, agli sforzi ed alle energie spese, faccia seguito un impegno costante per ridurre la grande negatività del sistema trapiantologico campano: il numero, ancora elevato (oltre il 40%) delle opposizioni ai prelievi.