Dopo la “sosta covid” risalgono i ricoveri ospedalieri

Dopo la “sosta covid” risalgono i ricoveri ospedalieri

26 Giugno 2024 Off Di La Redazione

Il Rapporto sui ricoveri ospedalieri, pubblicato annualmente a cura dell’ufficio 6 della ex Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, fotografa l’attività di ricovero e cura degli ospedali italiani, pubblici e privati, in modo affidabile e completo.

Nel 2022 in Italia si conferma la tendenza alla ripresa dei ricoveri ospedalieri già descritta nel 2021, dopo la contrazione osservata nel 2020 a causa degli effetti della pandemia da SARS-CoV-2, anche se i volumi di ricoveri prodotti risultano ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici.

In generale, si evidenzia un incremento, rispetto all’anno precedente, delle ospedalizzazioni in tutti i regimi di ricovero (ordinario e day hospital – DH), sia per acuti che per post-acuti; complessivamente, sono pervenute 7.646.540 schede: +4,5% rispetto al 2021 e -10,4% rispetto al 2019. In base ai dati provvisori (aggiornati al 10.06.2024), nel 2023 le schede SDO complessive trasmesse dalle Regioni sono state pari a 7.957.647 (+4,1% rispetto al 2022): circa il 95% riguarda l’attività per acuti.

Nel 2022 il volume di giornate e accessi diurni, pari a 52.428.952, aumenta di circa il +3,0% rispetto al 2021 (-9,2% rispetto al 2019).

La degenza media per acuti in regime ordinario nel 2022, pari a 7,2 giorni, diminuisce lievemente rispetto al 2021 (7,4), dopo l’aumento registrato nel periodo pandemico (7,5 nel 2020). Nel 2013 era pari a 6,8 giorni, ed è rimasta pressoché costante fino al 2019 (7,0).

Il tasso di ospedalizzazione (standardizzato per età e sesso) negli ultimi 10 anni mostra un andamento di costante decremento fino al 2019. In particolare, il tasso:

  • era pari a 156,7 nel 2012
  • è sceso a 123,9 nel 2019
  • ha subìto un brusco crollo nel 2020, raggiungendo il valore più basso mai rilevato (99,0 ricoveri per 1.000 abitanti)
  • ha registrato una ripresa nel 2021 (108,2 per 1.000), che è continuata nel 2022 (112,8 per 1.000).

Con riferimento alla mobilità per acuti in regime ordinario, nel 2022 si è tornati alla situazione pre-pandemica, dopo una riduzione del fenomeno registrata nel 2020. In particolare, nel 2022 l’8,3% dei ricoveri è stato effettuato in regione diversa da quella di residenza del paziente; la quota è tornata ai livelli del 2019, dopo essere scesa a 7,2% nel 2020, con una lieve ripresa nel 2021 (7,8%).

Con riferimento all’appropriatezza organizzativa, nel 2022 si segnalano alcuni indicatori in miglioramento:

  • la degenza media preoperatoria è pari a 1,61 giorni, mediamente in diminuzione nell’ultimo decennio, con qualche eccezione: era pari a 1,75 nel 2013, 1,64 nel 2019, 1,76 nel 2020 e 1,69 nel 2021
  • la percentuale di dimissioni da reparti chirurgici con DRG medico (ricoveri a rischio di inappropriatezza) si attesta al 24,01%. Il trend di tale indicatore mostra una costante riduzione (ad eccezione del 2020): nel 2013 era pari al 29,97%, nel 2019 è sceso al 26,65%, per salire al 27,04% nel 2020 e riprendere il trend di discesa dal 2021 (24,73%)
  • per ulteriori indicatori, si rimanda al Rapporto SDO 2022.

Nell’analisi delle evidenze descritte occorre tener conto dell’uscita del Paese dallo stato di emergenza sanitaria (D.L. 24 marzo 2022, n.24), circostanza che ha consentito il pieno ripristino delle modalità e dei percorsi ordinari di ricorso all’ospedale per i ricoveri programmati; inoltre, ai sensi del D.L. 14 agosto 2020, n. 104, e ss.mm.ii. e della L. 234/2021 (Legge di bilancio 2022), nell’anno 2022 particolare attenzione è stata dedicata al recupero degli interventi chirurgici programmati e non erogati nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia di COVID-19.