Dopo le formiche ed i topi, venne il giorno dello “scarrafone”
13 Febbraio 2019“Insettopoli” ovverossia la presenza sconcertante di insetti in ambiente ospedaliero che, però, finiscono per distogliere l’attenzione dai fratellini invisibili (virus e batteri) che procurano danni anche peggiori.
Non dubitiamo, neanche per un attimo, della buona fede e dell’onestà intellettuale del neocommissario straordinario dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, che è una scommessa sulla quale bisogna credere per sperare in un rilancio dell’Asl metropolitana. Non possiamo però dimenticare che al di là dell’episodio riferito all’ospedale Pellegrini, la presenza di blatte in numerosi nosocomi campani è consuetudine acclarata. Una presenza, per così dire, “storica” che quasi mai è addebitabile a sabotaggi e quasi sempre ad incurie, alla mancanza di interventi adeguati di disinfestazione e di interventi di ripristino ed adeguamento funzionale delle strutture che, spesso, versano in pessime condizioni.
L’ultima denuncia, ma solo in ordine di tempo, quella riportata dalla testata Appia Polis che riferisce di uno scarafaggio “tuffato” in una vaschetta di frutta cotta servita ad un paziente nel reparto di chirurgia dell’Azienda ospedaliera di Caserta. Anche in questo caso il direttore generale, Mario Ferrante, ha parlato di un’unica bestiola introdotta “per sabotaggio”. Facciamo salva anche la buona fede di Ferrante, ma resta il dubbio. E veniamo al caso riscontrato al Pellegrini denunciato da Ciro Verdoliva.
“In merito al gravissimo episodio dell’introduzione di blatte all’interno di un solo bagno del pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini – si legge nella nota stampa inviata dall’Asl Napoli 1 – la struttura commissariale ha già provveduto nella serata di ieri a sporgere denuncia alle autorità competenti affinché possono individuare e punire i responsabili”.
“Episodi simili – dice il commissario straordinario Ciro verdolina – non fanno altro che aumentare la nostra determinazione e non potranno in alcun modo distrarci dall’obiettivo che ci siamo prefissati: restituire dignità all’Asl Napoli 1 Centro e riconquistare la fiducia dei cittadini-pazienti.
Avere una Asl una che funziona significa dare dignità ai pazienti nonostante la sofferenza della malattia”.
Un obiettivo, quest’ultimo, sicuramente condiviso da tutti in modo particolare dai malati che, vale la pena sottolineare, sono sempre meno pazienti.