Dumping contrattuale, Cisl-Fp abbandona tavolo Regione
29 Luglio 2021“Siamo stati costretti ad abbandonare il tavolo convocato in Regione sulla riabilitazione in segno di protesta contro il direttore generale della Tutela della Salute Postiglione per l’atteggiamento irriguardoso e provocatorio espresso nei confronti della nostra delegazione. Un fatto inaudito ed ingiustificabile, per il quale ho scritto direttamente al presidente De Luca”.
Lorenzo Medici, leader della Cisl funzione Pubblica della Campania, è sconcertato mentre racconta l’accaduto.
“Stavamo discutendo – dice – degli effetti nefasti prodotti dal dumping contrattuale che si sta allargando a macchia d’olio nella sanità privata. Ho chiesto alla Regione, presente con l’assessore Cinque e il dg, direttore generale Postiglione, di assumere una posizione chiara e forte contro il dumping, nella convinzione che la voce della più autorevole istituzione sul territorio possa rappresentare un formidabile deterrente per evitare che questa odiosa pratica continui a produrre effetti deleteri non solo per il personale del comparto vittima di logiche illegittime, ma anche per le conseguenze che produce direttamente sui cittadini che si rivolgono alla sanità privata. Per tutta risposta, il dg Postiglione, con fare esagitato, si è allontanato chiedendo di essere richiamato alla fine del mio intervento. Una reazione scomposta che mi ha lasciato esterrefatto, forse anche frutto di stanchezza psicofisica per il lavoro svolto in questi mesi difficili, che non è giustificabile in alcun modo.
“Offendere il mondo del lavoro – aggiunge il segretario generale – è di una gravità inaudita, purtroppo segno di difficoltà nel governo di un Ufficio che ha un ruolo decisivo per la tutela della salute. Per questo, ho scritto al governatore, chiedendogli di intervenire perchè non avrebbe alcun senso tenere in piedi relazioni sindacali con chi preferisce l’offesa al confronto costruttivo, che la Cisl ha da sempre praticato e perseguito.”
La riunione si è poi conclusa con un rinvio a settembre per avere risposta dal Ministero su un parere che la Regione presenterà. “E’ l’ennesima pratica – conclude Medici – per prendere tempo, e rinviare a Roma decisioni che possono e debbono essere prese in Campania, come ha fatto la Regione Puglia”.