Dumping contrattuale in sanità, la strada non è questa

Dumping contrattuale in sanità, la strada non è questa

18 Luglio 2024 Off Di La Redazione

Lorenzo  Medici (Cisl Fp):  “La montagna ha partorito il topolino. Premialità ridicola”.

 

“Dopo tanti proclami in pompa magna, convegni e riflessioni ad alta voce a più riprese, e addirittura una legge finanziaria, approvata lo scorso anno, la Giunta regionale ha dato il via libera ad una delibera per il contrasto al dumping contrattuale nel servizio sanitario. Viste le decisioni assunte, è proprio il caso di sottolineare che la montagna ha partorito il topolino”.

Lorenzo Medici, leader della Cisl Funzione Pubblica della Campania, contesta il provvedimento dell’Esecutivo che avrebbe dovuto attuare la norma. “Siamo – dice il segretario generale –  alla farsa. Ma davvero la politica è convinta che un problema di questa gravità si risolva riconoscendo ai centri di riabilitazione che applicano il contratto di lavoro Aiop una maggiorazione dell’1% rispetto al budget contrattualizzato nell’anno 2023? O molto più probabilmente cerca solo medaglie da mettersi al petto sapendo bene che resterebbe lettera morta? Sulla parità di trattamento – aggiunge Medici – stiamo conducendo una battaglia serrata da tempo, rivendicando salari uguali per tutti gli addetti, quelli che lavorano negli ospedali e nelle Asl, e quelli delle strutture di riabilitazione, perchè contratti <pirati> e concorrenza sleale determinano lavoratori di serie A e di serie B, con trattamenti per questi ultimi molto inferiori, addirittura nella misura di 300 euro al mese in media”.

Il no del sindacato è accompagnato da una proposta che a suo dire può essere risolutiva.  “Se si vuole veramente contrastare il dumping contrattuale – conclude Medici – bisogna avere il coraggio politico di fare come la Regione Puglia dove alle aziende che applicano il ccnl Aiop e’ stata riconosciuta una maggiorazione del 7% sulla tariffa tout court, accompagnata dall’inserimento nei criteri di accreditamento del vincolo della applicazione contrattuale. Questa sarebbe una soluzione vera, non il pannicello caldo che nessun privato userebbe visto che lo riterrebbe del tutto insufficiente. Possibile che chi decide non se ne renda conto?”