E giunse il tempo della stabilizzazione
29 Dicembre 2018Un’ultima ricognizione per avere un’idea precisa sulla portata del problema precari in sanità. Ma il sindacalista Cisl, Lorenzo Medici, contesta: “Invece degli annunci si provveda a stabilizzare”.
Una nota secca quella inviata, a tutte le Asl ed Aziende ospedaliere campane, dalla Direzione generale tutela della salute della Regione: entro 48 ore i manager della sanità dovranno provvedere ad inviare i dati relativi al personale precario presente nelle rispettive aziende.
Scade il 31 dicembre prossimo, infatti, la data utile, concessa per ottemperare. Un’ingiunzione, quasi ad horas, che non ha mancato di scatenare più di un mugugno negli Uffici periferici addetti al personale, con responsabili ed addetti già in fase di relax in previsione delle imminenti festività di fine anno.
Il dato numerico sulla consistenza degli stabilizzanti, tranne qualche eccezione, peraltro è (quasi) noto. In tutta la regione si tratta di poco più di 1100 precari, considerato che dal numero complessivo (1335) vanno sottratti i 200 già stabilizzati.
Il quasi di cui sopra è legato alla mancanza di dati certi relativi, manco a dirlo, all’Asl Na1 centro. In occasione di passati riscontri il numero dei precari sembrava aggirarsi intorno alle 50 unità a fronte delle circa 600 domande pervenute all’azienda del Frullone da parte di chi ha ritenuto di aver maturato il diritto alla stabilizzazione.
Dato presuntivo a prescindere, giova ribadire, perché quello “certificato” dall’Asl Na1 in Regione non è mai pervenuto e, siccome trattasi di Azienda avvezza a fare sorprese, non è detto che i 50 precari presunti non possano aumentare di numero. Al momento non è dato di sapere.
Ancora una piccola considerazione, solo per fini “statistici”, sull’Asl più ricca di precari che è quella di Caserta con oltre 300 lavoratori da stabilizzare. Una piazza d’onore difficilmente scalzabile nonostante l’incognita dell’Azienda sanitaria locale di Napoli.
“Siamo ancora e solo agli annunci – denuncia Lorenzo Medici, segretario regionale Cisl-Fp – il momento della stabilizzazione sembra non giungere mai e, intanto, si prosegue con le proroghe”.
“A causa del blocco del turnover c’è stato un ricorso massiccio allo straordinario (un miliardo e 300 milioni di euro) che ha sottratto risorse importanti alla voce del salario accessorio e sempre a danno dei lavoratori – completa Lorenzo Medici. “Premesso che la questione del precariato va risolta subito, bisogna subito dopo aggiungere che, comunque, si resterà sottorganico – chiude il segretario Cisl – perché per recuperare, in parte, i 13.500 dipendenti che sono andati in pensione occorrerebbe bandire concorsi per assumere almeno 5000 operatori”.