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E le liste di attesa stanno a guardare
12 Febbraio 2025 Off Di Antonio MagliuloCiro Verdoliva nominato Responsabile unico dell’assistenza territoriale della Campania.
Il presidente della Giunta regionale della Campania con proprio decreto – il numero 10 del 31 gennaio scorso – ha designato l’ingegner Ciro Verdoliva (direttore generale dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1 Centro) Responsabile unico dell’Assistenza sanitaria (Ruas).
Scegliendo nella triade di super esperti, per “specifiche professionalità e competenze”, chiamati al capezzale delle liste di attesa – gli altri due sono Gennaro Sosto, direttore generale dell’Asl di Salerno (la seconda più grande dopo la Napoli 1 Centro) e Antonio D’Amore, direttore generale dell’Azienda ospedaliera Cardarelli, il più grande ospedale del mezzogiorno – De Luca ha attribuito la casella più complicata a Ciro Verdoliva che potrà “consolarsi “ perché, così nel decreto, “per lo svolgimento dei proprio compiti, può avvalersi della collaborazione di professionalità della Direzione Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale ovvero delle Aziende Sanitarie Regionali, di concerto con i direttori generali interessati”.
Ora, certo, non possiamo dire quanto questo avvalersi di competenze regionali potrà “aver rasserenato” il capopattuglia Verdoliva ma qualche considerazione va fatta: gli “aiuti regionali” si traducono in buona parte in personale di fresca nomina (Ettore Rossi e Mariamaddalena Leone, tanto per non fare nomi) e di non lunga esperienza nella gestione sanitaria.
Rossi, ad esempio, è dirigente regionale di lungo corso, conosce ottimamente l’inglese, ma è laureato in Scienze politiche. Oltretutto il suo punto di forza curriculare è dato dal lungo periodo di insegnamento finalizzato alla formazione dei vigili urbani. Ora è vero che la Sanità deve essere riprogrammata e riorganizzata perché il “traffico si è ingolfato” ma non credo che a nessuno piacerebbe ritrovarsi in Sala Operatoria al posto del chirurgo un pizzardone col fischietto.
Un’ultima riflessione: Aziende sanitarie quali la Napoli 1 Centro e quella di Salerno, per non parlare del Cardarelli, richiederebbero due direttori generali a testa e forse non basterebbero. E il governatore, invece, li catapulta prima in una cabina di regia con funzioni di “tutoraggio” per la dirigenza regionale e ora sulle liste di attesa.
È in atto un corto circuito che, se non bloccato in fretta, farà malissimo alla sanità Campana.