E per cena… una cavalletta
4 Dicembre 2018Insetti a tavola? E perché no. Il 49% dei giovani fra i 18 ed i 34 anni si dichiara possibilista, nettamente contrari gli over 55 che nel 63% dei casi rifiuta questa possibilità.
Cavallette abbrustolite, grilli fritti, lombrichi tostati. Sembrano gli ingredienti da inserire nel classico pentolone dell’altrettanto classica stregaccia con mantello e cappello a punta. Ed invece, al di là delle ricette, potrebbe essere questa la soluzione alimentare del futuro. Cibo buono e di qualità. È questo binomio che da sempre rappresenta l’Italia a tavola, con la sua inconfondibile cucina ricca di varietà e tradizioni gastronomiche regionali che hanno saputo, e sanno tuttora, conquistare i palati più esigenti dovunque nel mondo. Pasta e pizza non potranno essere mai davvero sostituiti nella nostra alimentazione, ma gli italiani cominciano tuttavia a confrontarsi anche con il novel food, che porta sulle nostre tavole nuovi alimenti, tra cui insetti e aracnidi come cavallette, grilli, coleotteri, bruchi e scorpioni. Gli insetti, ad esempio, sono alimenti ecosostenibili e ricchi di proteine e sono sempre più considerati come il vero cibo del futuro. Ma se al posto del tradizionale cappone natalizio, e dell’immancabile duo lenticchie-cotechino della notte di San Silvestro, gli italiani trovassero un menu a base di insetti?
Rentokil Initial, azienda leader mondiale in disinfestazione e derattizzazione e in servizi per l’igiene, ha commissionato una ricerca a Doxa proprio per indagare il sentimento degli italiani rispetto all’entomofagia. Dall’indagine è emerso che oltre il 40% degli italiani ritiene che gli insetti possano essere uno dei cibi del futuro e sono in particolare i giovani tra i 18 e i 34 anni a dimostrare maggiore apertura (49%) contro il 63% degli over 55 che pensa che gli insetti non saranno mai accettati come alimenti in Italia. Questa disponibilità degli italiani ad accogliere il novel food non è solo teoria, ma si conferma anche nell’assaggio. Difatti, 4 italiani su 10 mostrano un’apertura: trovando cibi a base di insetti nel menu del ristorante, il 19% li assaggerebbe incuriosito dal gusto, mentre il 21% sarebbe stupito e indeciso se assaggiarli. Secondo uno studio condotto dalla Fao nel 2013, oltre ad essere ecosostenibile grazie alla facile reperibilità della materia prima, un’alimentazione a base di insetti è anche nutriente e ricca di proteine, grassi buoni, calcio, ferro e zinco e in generale più salubre rispetto a quella “tradizionale”. L’Osservatorio Rentokil ha indagato anche su questo aspetto e ha chiesto agli italiani cosa pensano degli effetti per la salute derivanti da questa particolare alimentazione, indipendentemente dal fatto che desiderino o meno assaggiare gli insetti. A sorpresa, 7 italiani su 10 pensano che cibi a base di insetti possano avere effetti benefici e fornire nutrienti utili al nostro organismo. Nonostante la riconosciuta ecosostenibilità di cibi a base di insetti, secondo il 73% degli italiani la produzione degli stessi richiederebbe maggiori attenzioni in termini di sicurezza alimentare e pratiche igieniche, e il 55% è molto preoccupato dal punto di vista sanitario per le pratiche che possano essere utilizzate o meno nella lavorazione degli insetti ad uso alimentare. In attesa di vedere se davvero scatterà questa rivoluzione nel piatto, il Parlamento Europeo ha introdotto, già dallo scorso 1° gennaio 2018, nuove regole per la vendita di nuovi prodotti alimentari, quindi anche degli insetti. Inoltre, la normativa europea si sta evolvendo per restare al passo con i tempi.