Eboli, primo incontro ospedale unico Valle del Sele
25 Luglio 2023Si è svolta nell’aula consiliare di Eboli, nel Salernitano, il primo incontro per la costituzione del comitato per l’ospedale unico della valle del Sele. All’incontro hanno preso parte sindacati, politici ed associazioni territoriali della sanità, della salute pubblica e culturali.
“Come Fp Cgil Salerno non ci siamo sottratti al confronto per la istituzione di un comitato per la sanità e l’ospedale unico nella Valle del Sele, voluto dall’amministrazione di Eboli – hanno precisato il segretario generale Antonio Capezzuto e il coordinatore provinciale medici Massimiliano Voza.
È evidente che solo la costruzione da capo di un moderno ospedale unico, in spazi sufficienti (ben più ampi di quelli paventati), possa rispondere più efficacemente alla domanda di sanità della valle del Sele e delle zone limitrofe – aggiungono.
Nell’attesa, ben vengano gli interventi di riqualificazione straordinaria degli stabilimenti di Eboli e Battipaglia, ormai non più rinviabili, ma è altrettanto evidente che un conto sono gli interventi di manutenzione edilizia e tecnologica, un altro é la contestuale riprogrammazione dei posti letto. Appare lapalissiano che non è sostenibile sul piano progettuale e della necessità di personale, pensare che la riqualificazione straordinaria possa rideterminare i posti letto in quasi 500 tra Eboli e Battipaglia (se fosse vero che a Eboli non venissero sottratti posti letto!), poiché non solo non si elimina il problema dei doppioni tra i due ospedali, ma si amplificherebbe la necessità di personale che a questo punto sarebbe a discapito di altri territori. Del resto la cifra stanziata per lo stabilimento Battipaglia, di 96 milioni di euro, non è neanche lontanamente sufficiente a realizzare un DEA unico che possa rispondere esaustivamente alla domanda di sanità dell’area vasta – sottolineano.
Scambiare la necessaria manutenzione straordinaria per lo stabilimento di Battipaglia per la trasformazione in un finto ospedale unico non è sostenibile sul piano della insufficienza delle risorse, e della mancata redistribuzione dei posti letto, per i quali – per essere seri – occorre un nuovo ospedale unico in un sito non calato dall’alto, ma deciso dai territori, e una seria programmazione nel redigendo atto aziendale – concludono Capezzuto e Voza.