Edoardo Pantalei: “La Pallavolo ti insegna come stare in un gruppo”
15 Maggio 2023Ha iniziato pallavolo circa 7 anni fa, nei primi anni ha fatto tutto il percorso nelle giovanili, vincendo anche tanti campionati, poi due anni fa è arrivato in prima squadra che milita nella categoria di serie B.
Di ruolo è un’alzatore e nelle sue squadre ha sempre fatto il capitano. Il prossimo anno si sposterò a Pisa per studiare e continuare a giocare sempre in serie B.
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Edoardo Pantalei.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Sicuramente la pandemia è stato un periodo che a tutti quanti ci ha colpito, in particolare anche lo sport ne ha risentito.
Per fortuna vivo in una zona , Grosseto, che non è mai stata piena di contagi e per questo anche nelle fasi più acute del covid ci siamo potuti allenare.
Però la paura di essere contagiati e di contagiare persone a te care era tanta , per questo in questi anni lo sport veniva messo in secondo piano.
È stata dura giocare in questi anni di pandemia, soprattutto per le restrizioni avute, ad esempio giocare senza pubblico oppure non avere a disposizione compagni che erano malati a casa.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
La pallavolo è da sempre uno sport di seconda fascia e per questo la pandemia ha causato gravi danni, molte società non sono riuscite a tenere “botta” e di conseguenza hanno dovuto chiudere le loro attività.
A mio parere il governo italiano, anche se in un periodo molto difficile, avrebbe dovuto fare qualcosa per evitare ciò in quanto ritengo che lo sport vada salvaguardato perché è fondamentale nella nostra vita.
Tutt’oggi alcune società risentono le conseguenze di questi anni passati e quindi anche ora dovrebbero avvenire degli aiuti da parte dello stato.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Ad avvicinarmi alla pallavolo è stato mio padre in quanto ex giocatore e tuttora allenatore, ma sicuramente anche i modelli di giocatori visti in televisione hanno avuto la loro importanza.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Io credo che la forza di volontà sia alla base per il raggiungimento di obiettivi, il solo talento alla lunga se non affiancato da duro lavoro non porta a niente.
Conosco molti giocatori di pallavolo, anche della mia età, che hanno un talento e una predestinazione forte ma senza lavoro e forza di volontà non riescono ad arrivare ai traguardi prefissati.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Sicuramente direi ai ragazzi di provare a venire in palestra e vedere cosa è veramente la pallavolo, un ambiente tranquillo, dove si può crescere e stare in compagnia di tante persone.
Essendo uno sport di squadra oltre alla disciplina tecnica in sé ti insegna tante altre cose, come il rispetto, la perseveranza per raggiungere obiettivi e come riuscire a stare in un gruppo.